ASCOLI PICENO – Si chiama “EcoInnova Srl” ed è la società di nuova costituzione che ha rilevato il 40% del capitale di Ascoli Servizi Comunali, l’azienda municipalizzata che si occupa di gestione dei servizi dei rifiuti, illuminazione pubblica e depurazione delle acque.
Sono 12 i soci, tutti ascolani o comunque del Piceno, che hanno rilevato il capitale con una offerta di 4 milioni di euro, “ma il nostro non è il ruolo di finanziatori, quanto quelli di soggetti che investono risorse e lavoro in un progetto in cui credono fortemente” spiega Bruno Bucciarelli, presidente di Confindustria Ascoli Piceno e tra i nuovi soci.
Si tratta di Restart Srl, Opera Srl, Iside Cooperativa Sociale, Sato Srl, Piano Immobiliare Srl, Julia Service Srl, Euroservice Srl, Caioni costruzioni Srl, Geniale Srl, Piceno Gas Vendita Srl, Tirabassi Giovanni, Eco Recuperi Srl.
Il consiglio di amministrazione di Ecoinnova, che avrà sede in via Piemonte, vede come presidente Mario Tassi, vice Emidio Albanesi, quindi come consiglieri Carmela Danese, Giancarlo Romanucci, Alfredo Sperandio, Giovanni Tirabassi e Gianfranco Tomassetti.
“Siamo un gruppo aperto – è l’importante notizia data sempre da Bucciarelli – perché in questo momento siamo disponibili ad accogliere altri soci privati in questa avventura. Presto fisseremo un aumento di capitale (l’attuale livello è di 1,3 milioni di euro, ndr) e quindi auspichiamo l’ingresso di altre forze, nello spirito che ha guidato questa operazione: aggregare, fare rete tra le imprese medio-piccole”. Tra le strategie che saranno parte del progetto, naturalmente l’innovazione nel settore dei rifiuti e del recupero energetico, ma anche l’ambizione di poter portare Ascoli Servizi Comunali a conquistare altri mercati, oltre quello ascolano.
Sono attualmente circa 95 i dipendenti di Ascoli Servizi Comunali, a cui si sommano altri 30 lavoratori relativi all’indotto; il presidente Fulvio Mariotti ricorda come “siano in corso investimenti, ad esempio l’acquisto di 17 ettari per sviluppare altre vasche, un nuovo impianto di bio-digestione che oltre al compost recupera biogas per la produzione elettrica, la realizzazione di un impianto di depurazione per la deputazione del percolato dalla discarica, per evitare di portarlo altrove”.
“Non è stato facile creare una partecipazione tanto ampia – riprende Bucciarelli – Ma siamo molto fiduciosi di quanto possa accadere”.
Da parte sua il sindaco Guido Castelli, accompagnato dall’assessore Valentino Tega, spiega i passaggi che hanno condotto a questa operazione: “Tutto è iniziato a causa di un obbligo di legge che poi, mentre stavamo lavorando alla procedura, è venuto meno. Tuttavia abbiamo deciso di continuare perché eravamo convinti della sua bontà. A cose fatte posso affermare che abbiamo evitato i due possibili rischi: da un lato il ‘socialismo municipale’, ovvero il rischio che un settore sia gestito coi difetti del settore pubblico, anche se così non è mai stato e i bilanci di Ascoli Servizi Comunali lo testimoniano. Dall’altro il rischio di essere terra di conquista di colossi estranei al territorio, con la perdita di identità seguente”.
“Devo ringraziare gli imprenditori coinvolti in Ecoinnova – ha spiegato Castelli – anche perché l’investimento è quasi un azionariato popolare tanto numerosi sono i partecipanti. I settori sono tra i più interessanti e delineano un futuro importante per la nuova Ascoli Servizi Comunali”.
Tra gli obiettivi di Ecoinnova vi è anche quello di avere “partecipazioni in società di gestione di servizi pubblici locali con rilevanza economica” e “gestione diretta di servizi legati al ciclo dei rifiuti, pubblica illuminazione, parchi e giardini“. Inoltre – e la presenza di Restart forse non è casuale – “consolidare il know how impiantistico e tecnologico del Polo Tecnologico Ambientale di Relluce per i prossimi 20 anni e sviluppare innovazione in tecnologie ambientali anche a scopi occupazionali nell’ambito del Polo Tecnologico Ascoli 21“.
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Mi complimento con questi imprenditori che hanno fatto rete, si sono messi in gioco e hanno anche evitato che il ciclo dei rifiuti finisse in mano a qualche disinteressato, distante e grande gruppo del nord italia.
Questa operazione portata avanti dal Comune è importante anche perchè il pubblico non sempre funziona bene (anche se ci sono eccezioni come Piceno Gas). Questi imprenditori ascolani (molti dei quali si sono già messi in gioco anche per quanto riguarda l’area ex Carbon) porteranno nuove idee e avranno tutto l’interesse nel far migliorare la società.
…Bò… Sarà che quando vedo sorgere Società che si occupanodi servizi (pagati dai cittadini con le tasse) ed invece che essere svolti dallo Stato, vengono svolti da queste Società…… Ci vedo sempre poco chiaro….
Personalmente non penso che questa nuova società, “EcoInnova Srl”, sarà salutata con piacere nel settore. Perché? In primis la tendenza è quella di non dare ruoli nel Piceno e proprio a livello di economia come se la crescita di per sé dovrebbe essere un qualcosa che debba avere la mente sempre e comunque al nord. in Italia senza il nord non si fa mai niente.
Naturalmente il business Plane che sicuramente è stato presentato per la costituzione di questa impresa avrà connesso un piano di gestione che seppur privato di pubblico comunque avrà diversi controlli sugli impianti e relazioni con l’ambiente. Certo “l’acquisto di 17 ettari per sviluppare altre vasche, un nuovo impianto di bio-digestione che oltre al compost recupera biogas per la produzione elettrica, la realizzazione di un impianto di depurazione per la deputazione del percolato dalla discarica, per evitare di portarlo altrove” la dice chiara che ci sono piani veri. Ma chi controllerà? L’Arpam?
Ma l’articolo dice in finale che bisogna “sviluppare innovazione in tecnologie ambientali anche a scopi occupazionali nell’ambito del Polo Tecnologico Ascoli 21”. Giusto e speriamo che si faccia. Ma questo Polo Tecnologico che è comunque in relazione con la bonifica dell’area della ex Carbon dovrebbe essere attivato per la fruizione delle innovazioni tecnologiche da parte di tutte le imprese del Piceno e in un’ottica interegionale. Al riguardo non nascondo ciò che penso e cioè che una scelta di campo ristretta e mirata solo al trattamento dei rifiuti possa non far decollare uno sviluppo del Piceno. Speriamo che mi sbagli.