ASCOLI PICENO – Adesso il famoso “pallottoliere” ascolano rischia di impazzire, a causa del fattore G. G come Beppe Grillo, il comico prestato alla politica che ha sbancato a Roma ma ancor di più nelle Marche con epicentro nel Piceno: primo partito marchigiano, primo partito Piceno, vincendo dappertutto con percentuali quasi ovunque superiori al 30%, in pratica mandando in soffitta l’egemonia storica del Partito Democratico su quasi tutti i comuni piceni e del Pdl almeno nel capoluogo.
Ad Ascoli Piceno i grillini arrivano al 29,2%, staccando il Pd al 25,66% e quindi il Pdl, partito del sindaco, al 19,19%. Se poi si fa un’analisi per alleanze, ecco che la coalizione Bersani arriva al 29,43%, Berlusconi al 24,43%, il centro con Monti e Udc all’11% circa.
Fra un anno si voterà e sono almeno tre le considerazioni da fare alla luce di questo risultato:
– il partito e la coalizione del sindaco rappresentano appena un quarto dell’elettorato attivo e sono in forte contrazione rispetto al 2009 (cosa per altro presente anche nel centrosinistra);
– il Movimento Cinque Stelle diventa un elemento fondamentale anche a livello cittadino: è forse possibile che possa raggiungere buone percentuali anche alle amministrative ma è indubbio che al momento il livello organizzativo dei Cinque Stelle non è ancora tale da poter impensierire Pdl e Pd. Tuttavia in un anno può accadere qualsiasi cosa, e del M5S non si potrà non tenerne conto;
– c’è anche l’elemento Ciccanti: dopo tre legislature l’esponente dell’Udc ha subito la “cannibalizzazione” di Monti ed è fuori dal Parlamento. Diventa, in questo momento, un battitore di livello eccezionale per Ascoli, e la sua caparbia esperienza potrebbe diventare fondamentale nel creare il fronte che sfiderà Castelli (già è all’opera).
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GRANDE RISULTATO….GRANDE SODDISFAZIONE !!!!
Pier Paolo Flammini è vero che in un anno è possibile che accada qualsiasi cosa ma bisogna anche tenere conto che il Piceno almeno in senso geografico è formato da un’area costiera legata al mare e quindi al turismo stagionale e da una zona collinare che si estende anche oltre la città di Ascoli. Gli stili di vita sono diversi (Lo sai bene!) tra queste aree sommariamente presentate. Concorderai penso?
Del M5S come dici “non si potrà non tenerne conto” ma gioca in una range ristretto. Forse non avrà peso ma il Piceno è comunque un ambiente dove le innovazioni politiche si affermano nel tempo.
Certo il web ha già fatto svolte epocali anche quì ma non registro processi di partecipazione che possano far crescere l’M5S, almeno come la penso io. Al riguardo ti faccio notare che Legambiente di Ascoli durante la campagna elettorale ha fatto un incontro sulla bonifica della ex Carbon tra i candidati alla Libreria Rinascita e PD e PDL non si sono presentati. Come leggi questo dato? Io lo leggo in maniera negativa per la crescita complessiva della città.
Come scrivi: “ad Ascoli Piceno i grillini arrivano al 29,2%, staccando il Pd al 25,66% e quindi il Pdl, partito del sindaco, al 19,19%. Se poi si fa un’analisi per alleanze, ecco che la coalizione Bersani arriva al 29,43%, Berlusconi al 24,43%, il centro con Monti e Udc all’11% circa”. Tutto Ok. Ma la comunicazione è solo via web ed ora forse sarà con le TV nazionali. Cosa cambierà?
Il problema è che ho l’impressione che il quadro che presenti possa risolversi a vantaggio dei soliti noti. Se invece processi nuovi di coinvolgimento mettessero in dialettica i problemi veri della città forse il quadro politico potrebbe evolversi e riscattare il Piceno o almeno toglierlo dal cono d’ombra sotto il quale è relegato. Speriamo?