ROMA – 13. 03.2013, la Chiesa ha un nuovo Papa: il Cardinale Jorge Mario Bergoglio è stato eletto Sommo Pontefice, 265 esimo successore di Pietro ed ha scelto il nome di Francesco. Un pomeriggio davvero straordinario, inatteso, emozionante per le migliaia di fedeli accorsi in piazza San Pietro quasi come fossero attratti da una forza magnetica davanti alla Basilica. Neanche la pioggia lo ha fermati come se sapessero che qualcosa sarebbe accaduto. In cielo, sopra al tetto della Cappella Sistina dove i cardinali erano riuniti in Conclave, i gabbiani che volano bassi come aquiloni in un walzer leggero. Ed ecco che alle 19 e 06 dal comignolo posto sul tetto ecco spuntare all’improvviso del fumo. Il buio non lasciava intuire quale fosse l’esito ma subito si è levato un boato quando dai maxischermo sistemati per gli spettatori compare in primo piano la conferma dell’annuncio.

Le campane, dopo un po’, iniziano a suonare e quell’entusiasmo si trasforma in festa e ovunque scene di gioia. “Viva il papa, Viva il papa”. Un’immensa ondata di emozione. Tante famiglie, giovani, suore, parroci si lasciano andare all’entusiasmo. Ma da quel momento l’attesa. Ogni singolo movimento dalle finestre della Basilica, un coro dalla piazza. C’è da attendere ancora un’ora dalla fumata e all’arrivo delle guardie svizzere e della banda dalle navate laterali altro boato si leva tra i fedeli a lasciare presagire l’imminente apertura della finestra principale. Passa ancora del tempo fino a quando si accendono le luci delle stanze vaticane. Sotto una marea umana di colori si sposta ancor più verso le transenne a voler testimoniare la vicinanza fisica e spirituale al nuovo Pontefice. E’ arrivato il momento, si scostano le grandi tende rosso porpora e arrivano i cardinali, scende il drappo rosso. Alle 20 e 12 il solenne annuncio al popolo dalla loggia esterna della Benedizione per voce del cardinale protodiacono Jean-Lousi Tauran.

Annuncio vobis gaudio magnum , abemus Papam, Eminentissimim ac reverendissimum Dominum, Dominum Georgium Marium. Sanctae Roamane Ecclesiae Cardinalem Bergoglio, qui sibi nomen imposti Franciscum”.

Il Cardinale Jorge Mario Bergoglio esce sul balcone al cospetto dei suoi fedeli da Papa, con il nome di Francesco e con un gesto di umiltà s’inchina alla folla. Si presenta con le sue vesti bianche, prive di qualsiasi orpello, con al collo una croce in metallo. Tutti i pronostici falliti per grande sorpresa, nessun grande giornale aveva ipotizzato che questo italo-argentino risultasse con i due terzi del Conclave il nuovo Pontefice. Un boato di gioia, persone che spuntavano ovunque da Via della Conciliazione, gente o l’ombrello, in bicicletta, col passeggino.

“Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo” parole che destano subito gioia e simpatia tra le persone che lo accolgono con commozione: chi piange, chi applaude o sventola bandiere e striscioni.

“…Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo : grazie!. E prima di tutto vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca”. A questo invito il silenzio quasi surreale della piazza gonfia di fedeli.

E adesso cominciamo questo cammino: Vescovo e popolo Questo cammino della Chiesa di Roma che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella”.

Anche i sacerdoti più giovani non trattengono la felicità e in piazza si lasciano ad andare a canti e intonano cori. I primi ad essere sorpresi dall’elezione sono proprio loro, gli argentini sparsi qua e là in piazza. E poi effetto sorpresa in sala stampa dove i giornalisti sono rimasti spiazzati.

Il primo Gesuita, il primo latino-americano, il primo Francesco nella lunga notte della grande sorpresa ha colpito per i suoi gesti e le parole di grande umiltà e spontaneità. Papa Francesco, poco dopo l’elezione, ha parlato per telefono con Benedetto XVI come ha confermato il portavoce Padre Federico Lombardi.

Un Papa di cui la Chiesa ha bisogno in questo momento.

Prossimi appuntamenti . Oggi pomeriggio , alle 17, nella cappella Sisitina ci sarà la Santa Messa trasmessa in tv con i cardinali. Questa mattina il momento di preghiera e di ringraziamento alla Madonna. Venerdì, alle ore 11, in Sala Clementina, ci sarà l’udienza a tutti i cardinali, elettori e non elettori mentre come fecero anche Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, è fissata a sabato l’udienza con Papa Francesco per tutti gli operatori delle comunicazioni sociali e giornalisti sabato, in Aula Paolo VI.


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