ASCOLI PICENO – La situazione del bilancio provinciale è disastrosa. Certo la crisi ha colpito un po’ tutti gli enti locali, ma la nostra Provincia ne esce davvero conciata male. A sostenerlo è il segretario provinciale del Pd, Antimo Di Francesco, insieme all’onorevole Luciano Agostini, al presidente della commissione bilancio Lucio D’Angelo, a Emidio Mandozzi e Paolo D’Erasmo, esponenti del gruppo consiliare della Provincia. All’appello manca solo Antonio Canzian per motivi di salute.
“Il bilancio di un’amministrazione provinciale è un progetto politico – esordisce Di Francesco – che in questo caso era talmente debole da doversi reggere sulle stampelle”. La metafora fa riferimento alla registrazione di entrate ad hoc per giustificare le uscite, conseguenza di scelte spesso definite “virtuose da Celani e dalla sua giunta” come riporta il segretario provinciale. “È mancata una visione d’insieme, una strategia comune, che tenesse conto delle nostre proposte in consiglio” conclude.
Dopo 4 anni quindi la situazione sembra essere proprio fuori controllo secondo il Pd, che a garanzia delle sue tesi pone l’ultima relazione della Corte dei Conti sul primo anno di separazione fra Ascoli e Fermo. “Siamo ad un passo dal dissesto finanziario – sottolinea ancora Di Francesco – perciò si impone una presa di posizione responsabile da parte della giunta Celani. Da parte nostra proponiamo come soluzione l’azzeramento della giunta e che il presidente inizi subito a lavorare con il consiglio per avviare un processo di risanamento, che richiederà l’ausilio anche del revisore dei conti, della Corte dei Conti e della commissione bilancio del consiglio provinciale. L’alternativa sarebbero le dimissioni di Celani e il commissariamento della Provincia”.
“Aspettiamo che Celani venga a riferire in consiglio quali sono le sue intenzioni l’11 aprile” Mandozzi aggiunge la sua e il segretario si aggancia, proponendo 3 punti fondamentali per un accordo col Pd: tutela dei diritti dei dipendenti provinciali, erogazione del pagamento alle imprese, che attendono da mesi, senza penalizzare gli investimenti già approvati.
Proprio sui 3 punti l’intervento di Luciano Agostini si scalda: “I nostri interessi, da forza politica responsabile, sono la difesa del posto di lavoro dei dipendenti, ai quali non deve essere torto un capello in termini di diritti, le imprese e i fornitori che devono avere tutto e subito senza dover pagare i conti di scelte scellerate, infine i comuni che non possono essere penalizzati non ricevendo investimenti peraltro già finanziati e penso soprattutto all’elettrificazione della ferrovia”. L’onorevole riprende poi il discorso sulla responsabilità, chiamando in causa non solo Celani- “il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti”- ma anche il Map– “che da tempo ci chiede un atto di responsabilità, ma se proprio loro hanno chiesto la certificazione del bilancio ad un ente terzo! Se non si fidano di Celani, lo facessero anche loro un atto di responsabilità!”
Le responsabilità del dissesto, secondo Agostini, ricadrebbero anche sul predecessore di Celani, Massimo Rossi, che con il suo sostegno alla divisione fra Ascoli e Fermo, avrebbe fatto scoccare la scintilla della crisi nel centro-sinistra provinciale.
Al coro che chiede l’azzeramento dell’attuale giunta provinciale, si aggiunge anche D’Angelo, presidente della commissione bilancio, che da esperto in materia afferma: “Sapevamo che il dissesto non avrebbe tardato ad emergere, mascherato com’era da operazioni contabili di facciata, con forzature incredibili come le entrate fasulle degli autovelox e del canone suoi pozzi. Da anni siamo molto preoccupati per i creditori, per i dipendenti dell’ente e per il territorio Piceno, infatti a causa di questa situazione sono in discussione interventi in cantiere da anni. Attenzione poi a quando Celani dice di essersi ritrovato tutto sul groppone: al momento dell’assunzione della presidenza, la questione della divisione mal realizzata era nota e gli interventi di risanamento della giunta non si sono proprio visti!”.
D’Angelo mette poi in guardia su alcune dichiarazioni fatte nei giorni scorsi, secondo cui il dissesto potrebbe rientrare con la vendita dell’hotel Marche: “Si tratta di una donazione che fu fatta dalla Regione alla Provincia, destinata alla ricezione e all’attività formativa. Chi dice che si può vendere, non dice la verità!”
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“Provincia in dissesto, tutto previsto”. E ci credo che per lor signori era tutto previsto. Sapevano benissimo che prima o poi sarebbero andati a sentenza tutti i contenziosi milionari del passato. Celani ha molte colpe ma queste persone dovrebbero solo mettersi una maschera. Invece fanno conferenze stampa dove distribuiscono lezioni e consigli. Davvero incredibile!
La vendita dell’Hotel Marche sarebbe la prima cosa da fare.
E cominciare a licenziare un pò di Dipendenti Provinciali che la mattina, invece che stare in ufficio a lavorare, stanno a fare colazioni nei bar del Centro (Spesso proprio in quello di fronte al Teatro).
Non so se per quanto riguarda l’Hotel Marche la vendita sia possibile o meno, ma sono d’accordo con il licenziare i dipendenti “superflui”. Purtroppo questi signori in genere dipendenti delle p.a. sono per la maggior parte dei fannulloni a cominciare dai Dirigenti. Per loro, e parlo di tutte le p.a., ci vorrebbe il cartellino da timbrare in entrata e in uscita come nel privato…………invece per loro è proprio una pacchia. Orario ufficio tipo 8/14 cosi suddiviso: ore 8,15/8,20 arrivo in ritardo causa traffico, ore 9,00 pausa caffè, ore 10,30 pausa lettura quotidiani, ore 11,30 commento noitizie lette alle ore 10,30, ore 12,30 pausa spuntino causa languorino allo stomaco, ore 13,30 pausa in attesa di sgattaiolare via con la complicità del Dirigente di turno (se non si è già dileguato…). Si deve anche calcolare tra queste “pause” telefonate ad amici, parenti, congiunti, colleghi, baby sitter, Tutte rigorosamente effettuate con telefoni delle rispettive p.a. aventi tariffe a zero costo in dotazione ai rispettivi dipendenti.
Che pena! La peggior cosa che si possa dire in queste ore è attaccare i lavoratori della Pubblica Amministrazione, generalizzando, e rimanendo dietro ad uno schermo senza l’opportunità di un contraddittorio diretto con chi accusa. La Provincia è in “dissessto”…e di chi è la colpa? dei lavoratori! …ma non scherziamo!!!!….se siamo arrivati a questo punto dobbiamo dire le cose come stanno: Dirigenti incauti ed inaffidabili e Amministratori incapaci hanno causato un disastro non piu’ recuperabile! …altro che lavoratori…. (se si hanno notizie così certe sull’assenteismo dei lavoratori della Provincia si dovrebbero denunciare alle Autorità Giudiziarie), nel caso in discussione non hanno la benchè minima colpa.
….bisognerebbe cambiare aria! Il modello attuale della Politica fatta da chi ha solo ambizioni carrieristiche è da archiviare! Queste sono solo le prime avvisaglie di un modello non più attuale! Manca la partecipazione, mancano progetti, manca la benchè minima visione del futuro….ognuno si cura il proprio orticello…..ma questo non basta più!
Per carità! Hai ragione…. Io non ho attaccato i Lavoratori della Pubblica Amministrazione. Assolutamente!
Ho attaccato i fannulloni della Pubblica Amministrazione (che sono stipendiati con il mio lavoro).
Ed il mio intervento era volto a far capire a questi signori che POLTRONEGGIANO nei piani alti, che il dissesto economico non è colpa (solo) di Celani, ma di tutti loro.
E ti dò ragione che la politica fatta da chi ha solo ambizioni carrieristiche è da archiviare.