ASCOLI PICENO – Venticinque giorni fa i fischi del pubblico, le contestazioni nei suoi confronti e la squadra chiamata sotto la sud per invocare più  impegno. Era il 20 marzo, giorno, anzi sera di Ascoli-Reggina 0-3. La mattina dopo la decisione: via Silva, dentro Pergolizzi. E venticinque giorni dopo il dietro front di corso Vittorio Emanuele. Quest’oggi proprio il ‘Del Duca’ ha riaccolto Massimo Silva, richiamato sulla panchina nella serata di ieri, a poche ore dalla gara di Modena che ha lasciato l’Ascoli quart’ultimo in classifica.

Il direttore sportivo Paolo De Matteis esordisce in conferenza stampa e spiega la decisione: “La società ringrazia mister Rosario Pergolizzi per quanto fatto in questo breve periodo. Forse non è stato fortunato in alcune circostanze, ma rimane un giovane tecnico preparato. Purtroppo, però, non è riuscito a trasmettere le sue idee. La scossa non è avvenuta e ieri la squadra era impaurita, quasi disorientata. Non c’entrano nulla le metodologie di allenamento” spiega il ds a proposito di voci che volevano l’esonero dovuto anche ad allenamenti pesanti. Poi ancora: “Noi crediamo nella rimonta e ci prepariamo per l’ennesimo miracolo. Io e il presidente desideriamo che mister Silva ridia la serenità che manca ora ai ragazzi. Lo conosciamo, sappiamo il buonissimo lavoro dello scorso anno e anche quello di una buona parte di quest’anno, dove – continua De Matteis – abbiamo finito l’andata con 29 punti e non va dimenticato. Le possibilità ci sono, ma certo non può ripetersi l’atteggiamento di ieri: oltre l’aspetto tecnico ci vuole la grinta e una squadra che deve salvarsi non può perdere tutti i contrasti come col Modena“. Sulla domanda se un nuovo cambio possa turbare ancora la squadr, dice: “Non è un salto nel vuoto. Il mister e la squadra si conoscono già molto bene“.

Quindi ecco le prime parole del protagonista della salvezza dello scorso anno, chiamato a ripetersi anche nelle sei partite che mancano alla fine del torneo di B. Silva svela le prime sensazioni del ritorno: “Purtroppo questi giorni sono stati brutti per il fatto che mia moglie è ricoverata all’ospedale. E ieri quando ho visto la chiamata non ero contentissimo ad essere sincero: sapevo che la situazione non era facile, ma per il bene dell’Ascoli speravo di non essere richiamato, perché se la società lo avesse fatto avrebbe voluto dire che la squadra non era migliorata. Ma non sta a me giudicare il lavoro del mio predecessore. Era più facile stare a casa, certo, ma chi si estranea dalla lotta…“. Sull’esonero e sui giorni rimasti lontano dalla panchina spiega: “Da uomo di sport la prima settimana che segue fa male. Ero molto dispiaciuto Poi con il passare dei giorni mi sono rilassato ed ora siamo qua. Senza polemiche se ripenso a quelle gare mi viene in mente che prima della Reggina venivano da tre partite fatte con un buono spirito di squadra. E anche con i calabresi non siamo stati molto fortunati, come l’occasione dell’autogol. E nonostante tutto eravamo rimasti fuori dai play off. Ma ora tutto questo non interessa perché non conta più la mia situazione, né io né il mio predecessore. Noi passiamo. L’importante è il bene dell’Ascoli. Personalmente non devo dimostrare niente, l’ho già fatto nei tanti anni di carriera, specie qui“.

Sul momento della squadra e il lavoro da fare per il finale di campionato:”Stamattina sono entrato a testa bassa, c’è una partita alle porte. Siamo qui per lottare e a me è bastato il profumo dell’erba e dello stadio per rimettermi al lavoro. Spero che la squadra recepisca il messaggio di togliersi la paura che ho visto in queste ultime partite e di avere più cattiveria nell’aggredire la palla. Ce la possiamo giocare con tutti, così come in passato. Ma la squadra deve prendersi le responsabilità necessarie. Non che non lo abbia fatto in passato, ma ora deve esser così a maggior ragione. E dobbiamo star vicino ai ragazzi, cercherò di recuperare qualche giocatore in particolare – continua Silva -, trovare la serenità e voglia di risultato. Poi ci vuole anche la fortuna. Prendete ieri: certo, il primo tempo ha visto gli avversari sfiorare il gol diverse volte, ma le reti del Modena sono arrivate in modo particolare“. Sul lavoro svolto da Pergolizzi dice: “Non mi permetto di giudicare. Credo che il gruppo abbia difettato in intensità e aggressività, forse aveva un pò di paura. Ma poteva dipendere anche dai risultati che non arrivavano“.

Sulla salvezza. “I presupposti ci sono e con la squadra ho parlato di questo oggi. E ne sono convinto, altrimenti non sarei tornato e sarei rimasto sul divano con la coscienza di aver già fatto il massimo per la squadra. Ma il bello di questo mestiere sono anche le sfide. Non sono il Messia, ma ci proviamo“. Infine: “Prendere un altro tecnico forse sarebbe stato più rischioso, visto che si sarebbe dovuto ricominciare tutto da capo. Cercherò di recuperare qualche giocatore in particolare, non solo fisicamente. Anche se bisogna vedere soprattutto chi ora sta meglio di condizione. Giocherà gente più fresca e che garantisce più brillantezza“. 

 


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