ASCOLI PICENO – Su iniziativa dei consiglieri comunali membri della Commissione Cultura Valentina Bellini, Antonio D’Isidoro e Mauro Pesarini è stata presentata la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale aperto avente per argomento la situazione dell’Università ad Ascoli.
Hanno sottoscritto la richiesta numerosi consiglieri:
“Il Consiglio Comunale aperto vuole essere uno strumento per fare il punto sulla situazione dell’Università sia dal punto di vista strettamente didattico e di offerta formativa, sia dal punto delle strutture a disposizione, per valutare adeguatamente la situazione esistente e soprattutto le prospettive di questa realtà che da molti è vista come strategica per il futuro della città – scrivono i consiglieri del Pd della Commissione Cultura, Valentina Bellini, Antonio D’Isidoro, Mauro Pesarini – E’ bene che i cittadini conoscano in modo approfondito e nei luoghi istituzionali la situazione: il Consiglio Comunale aperto costituisce in questo senso un momento di confronto utile in cui ascoltare i vari “attori”; affermare il ruolo che ciascuna delle figure istituzionali coinvolte può e deve svolgere; mettere in luce le prospettive, le criticità le proposte su un settore che è di importanza basilare per la possibile rinascita della città”.
“Come è stato ribadito anche recentemente da più voci il tema del lavoro, e dunque del futuro della città, deve essere centrale nell’attività politica e amministrativa. Concentrare energie e risorse, umane oltre che economiche, su questo tema è un modo per affrontare un possibile percorso per restituire identità e speranze di crescita alla nostra città. Per farlo in questo momento di difficoltà c’è bisogno della collaborazione di tutti: figure istituzionali, amministratori, cittadini; ecco perché il Consiglio Comunale aperto può essere uno strumento -anche se non l’unico ovviamente- e un luogo per praticare una condivisione di scelte e obiettivi tra la politica, le forze sociali e culturali della città, e i cittadini tutti” concludono.
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Sono tra quei “molti” che ritengono che l’università sia “strategica per il futuro della città” ma ritengo anche che Ascoli è il capoluogo del Piceno e come tale non si deve chiudere a livello di quartiere tra Campo Parignano e Borgo Solestà.
Colgo dall’articolo che si tratta di una ottima iniziativa ma pare che leggendo tra le righe voglia essere a livello di “zitto in mezzo al mercato” e che non si voglia dare quel rilievo che dovrebbe avere in quanto Ascoli è già una città universitaria anche se si tende a ridurne il ruolo e a non farla decollare più di tanto.
C’è la crisi e se fino ad oggi le famiglie con sacrifici hanno fatto studiare i figli nelle università di altre regioni, oggi non è più possibile. Certo ci vorrebbe una Università del Piceno ma non è all’ordine del giorno ed è inutile parlarne, ma qualifichiamo i corsi e diamo spessore di specializzazione e usciamo da quella logica provinciale della quale i Piceno purtroppo è prigioniero.
Leggo che il tema del lavoro è al centro dell’attenzione di questa proposta di Consiglio Comunale Aperto ma deve essere preparato in funzione delle possibilità reali che ci sono di sviluppo in modo che sia un confronto anche su progetti che faccia in modo che poi alle parole seguano i fatti. In Italia certo il tema delle Università pare che non interessi nessuno. Le riforme fatte con l’aumento anche delle tasse di fatto hanno ridotto sia le matricole che le lauree e in pratica solo chi se lo può permettere oggi può andare all’Università.
Leggo anche che per il futuro della città l’Università è centrale nell’attività politica e amministrativa e io ci credo. Si spera però che se si fa (E, spero che si faccia!) questo Consiglio Comunale Aperto venga fatto possibilmente di mattina, e sarebbe bello di sabato, in modo che si possa partecipare anche da tutta la provincia e non alle 10 di sera perché la politica funziona oltre questi orari e come è noto non tutti sono muniti auto.