ASCOLI PICENO – L’amministrazione Castelli retrocede il posto di comandante del Corpo dei Vigili Urbani dalla posizione dirigenziale alla posizione funzionario D3 e suscita il disappunto dell’associazione nazionale Vigili Urbani, con il segretario regionale delle Marche Roberto Benigni che chiede di revocare la disposizione e procedere alla nomina tramite concorso pubblico. Pubblichiamo la lettera inviata al sindaco Castelli.
“Signor Sindaco,
Abbiamo appreso dalla stampa della Sua decisione di nominare il nuovo Comandante della Polizia Locale di Ascoli Piceno, con contemporanea modifica al sistema organizzativo, “retrocedendo” il posto di Comandante del Corpo di PL dalla posizione Dirigenziale in posizione Funzionario D3.
In qualità di Segretario Regionale nonché Consigliere Nazionale dell’ANVU, l’ Associazione Professionale della Polizia Locale più numerosa in termini di iscritti sia nella Regione Marche che nel resto della nazione, non posso esimermi dall’intervenire per stigmatizzare tale decisione, al di là, ovviamente, della persona scelta per la guida del Corpo. Ancor più da ascolano purosangue, non posso che rammaricarmi per tale retrocessione. Sin dal tempo del compianto Comandante Dionisi, e poi con i successivi Collina, Silvestri e Piccioni, il Corpo di Ascoli si è sempre distinto per compattezza ed unità d’intenti a favore della cittadinanza e delle Amministrazioni succedutesi.
Da tempo abbiamo intrapreso una campagna, anche con le istituzioni , a difesa della legittimità delle nomine che devono avvenire, stabilisce la Legge (D.Lgs. 165/2001 come modif. 150/2009) tramite pubblico concorso. Infatti secondo le Sezioni Unite della Corte dei Conti, il massimo organo contabile nazionale con i pareri nn. 12, 13 e 14 dell’8 marzo 2011, gli enti locali non possono affidare incarichi dirigenziali a tempo determinato per un numero superiore all’8% della dotazione organica dirigenziale, ai sensi dell’art. 19, commi 6 e 6-ter, del D.Lgs. n. 165/2001, come modificato dal D.Lgs. n. 150/2009 in senso meno favorevole per la dirigenza a contratto.
La stessa giurisprudenza della Corte Costituzionale (sentenze n. 103 e 104 del 2007 e sentenza n. 161 del 2008) ha espresso un chiaro orientamento volto ad escludere l’esistenza di una dirigenza di fiducia.
Anche l’Anci, nelle linee guida di interpretazione al Decreto 150/2009, ha sottolineato le modalità di conferimento degli incarichi richiamate dalla Giurisprudenza della Corte Costituzionale.
Si ricorda, infine, che l’art. 35 del D.Lgs. 165/2001, impone che tutte le assunzioni vengano esperite mediante “procedure selettive, conformi ai principi del comma 3, volte all’accertamento della professionalità richiesta, che garantiscano in misura adeguata l’accesso dall’esterno”
Nel caso in esame, appare evidente come questa retrocessione, se pur formalmente corretta ed avvenuta anche in altri comuni (Senigallia, Teramo) non appare suffragata da motivazioni valide, ben potendo il Corpo conservare la propria guida a carattere Dirigenziale, se non altro per le notevolissime funzioni istituzionali spettanti alla Polizia Locale.
Pertanto concludo con l’invito a revocare tale disposizione e procedere, se lo ritiene, a bandire il concorso pubblico per coprire il posto vacante di Dirigente – Comandante PL ovvero ancora, una pubblica selezione per l’affidamento temporaneo (come hanno fatto tutti gli altri comuni in casi analoghi Lucca, Parma, Cesena, Rimini, Foligno)”.
Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
“…appare evidente come questa retrocessione, se pur formalmente corretta ed avvenuta anche in altri comuni (Senigallia, Teramo)…”. Appunto, discorso chiuso. Tanto rumore per nulla.
Per nulla?? L’unico capoluogo di provincia della regione ad avere un Comandante non Dirigente?? Eppure il Tar ha confermato che il demansionamento del Comandante non si può fare per motivi economici.. E poi, quali sono le motivazioni? Che il Comune era obbligato a fare il concorso se il posto rimaneva a livello dirigenziale? E la Polizia Municipale è il settore che ha il proprio “capo” non dirigente, mentre tutti gli altri settori del Comune si?? Nonostante che le funzioni della PM siano maggiori di tutti gli altri settori messi insieme??
Ripeto: “…retrocessione, se pur formalmente corretta ed avvenuta anche in altri comuni…”. Pensate a lavorare e a farlo bene.
Dopo dodici anni dalla storica sentenza 4 settembre 2000 n. 4663, il massimo organo di giustizia amministrativa ha riaffermato con la Sentenza n. 4605 del 13 luglio 2012, affermando che la polizia locale è cosa diversa dalle altre articolazioni burocratiche dell’ente e che i suoi appartenenti – dal comandante all’ultimo degli agenti – non possono né devono essere considerati alla stregua degli altri dipendenti, così come non possono né devono essere sottomessi al potere direttivo di quelli.
Come si ricorderà, nell’anno 2000 il Consiglio di stato aveva affermato che con la istituzione del Corpo di polizia locale si dà vita ad una entità organizzativa unitaria ed autonoma da altre strutture organizzative del comune (un Corpo, appunto, a somiglianza del corpi militari dai quali mutuano anche i gradi gerarchici), co-stituita dall’aggregazione di tutti i dipendenti comunali che esplicano, a vari livelli, i servizi di polizia locale, e che al vertice di questa forma di aggregazione unitaria è posto un comandante (anch’egli operatore di po-lizia locale), che ha la responsabilità del Corpo e ne risponde direttamente al sindaco.
Nello stesso solco si pone pertanto la decisione n. 4605 del 13 luglio 2012 la quale, oltre a ribadire i concetti già espressi nel 2000, in più fornisce una ulteriore chiave di lettura della normativa di settore, nel senso che l’aggregazione di dipendenti di polizia locale si configura automaticamente come entità organizzativa distinta ed autonoma dalle altre strutture dell’apparato comunale e qualunque sorte le venga riservata, in nessun caso potrà condurre ad una sua fusione con altri uffici col risultato che gli agenti vengano anche solo potenzialmente assoggettati al potere direttivo di dipendenti sprovvisti dello status giuridico di polizia locale, ancorché di più alto livello amministrativo (dirigenti, funzionari, ecc.). Cosa che era stata fatta dal Comune di Ascoli nell’ottobre 2011 e nel giugno 2012, mentre fino a tale data il Corpo della Polizia Municipale era autonomo (ultimo dirigente Tenente Colonnello Pier Paolo Piccioni)