ASCOLI PICENO – Dopo la risposta dell’Ascoli Calcio al fax inviatogli ieri dall’Associazione Italiana Calciatori, anche il capitano bianconero Daniele Di Donato ha voluto dire la sua sulla questione ‘allenamenti extra’ e sicurezza al Città di Ascoli. Sempre attraverso un comunicato, il n. 8 ha spiegato come, al contrario anche di come riportato da un articolo uscito quest’oggi su ‘La Gazzetta dello Sport’, al centro d’allenamento non si respiri il clima teso paventato.

E’ normale che la gente sia delusa e arrabbiata, anzi, è normalissimo. Quando hai fallito – continua Di Donato – è giusto prendersi le critiche, che devono sempre restare nell’educazione. E le parole che ci rivolgono alcuni tifosi sono comprensibili e rientrano nella normalità, da tifoso avrei fatto lo stesso anch’io“. Riferendosi espressamente all’articolo sulla ‘rosea’ a firma di Roberto Pelucchi e all’ormai famoso fax dell’Aic, dice: “Finora nessuno ci ha mai toccati, ma è risaputo che si scrive sempre quello che fa più notizia: qualche settimana fa l’episodio delle croci al campo è stato riportato da tutti, gesto goliardico di tre cretini, che però ha fatto più notizia dello stadio pieno nella partita con la Ternana“. Infine, sul ritorno ‘forzato’ al campo e sull’assenza di molti giocatori, conclude così: “Alcuni compagni di squadra non si sono presentati alla ripresa della preparazione: ognuno è libero di fare quello che vuole; personalmente penso sia riduttivo fuggire, quindi sono rimasto, insieme a una decina di compagni, perché penso che restare sia giusto e rispettoso di tutti“.

In conclusione, sempre in risposta dell’articolo della Gazzetta di oggi, nel quale a pagina 22, con in evidenza la foto dell’episodio delle croci tombali, si parla di minacce ultrà e calciatori non protetti, l’Ascoli Calcio ha specificato come ” in totale sinergia con la Questura di Ascoli Piceno, per tutto l’arco della stagione ha sempre monitorato e spesso anticipato, qualunque possibile malcontento della tifoseria a seguito delle sconfitte, purtroppo numerose, che hanno caratterizzato la stagione in corso, culminata con una dolorosa retrocessione. La tutela della sicurezza di ciascuno – proseguono da Corso Vittorio – è proseguita anche dopo l’ultima partita di campionato del 18 maggio scorso: l’Ascoli Calcio aveva richiesto al Questore di Ascoli Piceno un servizio di scorta che accompagnasse il pullman della squadra da Cittadella ad Ascoli. Anche successivamente si è provveduto a trasmettere il programma degli allenamenti della squadra relativamente alla settimana dal 20 al 26 maggio “.


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