Riportiamo il comunicato integrale di un convegno dell’Osservatore permanenti giovani-editori. Tra gli editori di Piceno oggi e Riviera Oggi l’unico non giovane è il direttore responsabile cioè il sottoscritto che, però, la mia stessa redazione mi riconosce una grande giovinezza nello spirito. Eccolo:

Stampa libera. “Giovani, siate spina nel fianco del conformismo, delle masse, di ogni gregge. John Fitzgerald Kennedy diceva che il conformismo è il nemico della liberta’ e il carceriere della crescita. Liberatevene”. Così Andrea Ceccherini, Presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, concludendo l’ottava edizione di ‘Crescere tra le righe’, a Borgo La Bagnaia. “Grazie ai direttori dei grandi giornali italiani – ha detto Ceccherini – che hanno dato prova di umiltà e capacità di ascolto. Quest’attenzione è qualcosa che ha reso onore al vostro lavoro. Ai direttori vorrei dire: abbiate più coraggio di cambiare il vostro giornale per davvero, perchè c’è bisogno di un giornale che sia meno lento e più rock, meno giurassico e più cool. C’è bisogno che i giornali siano più vicini a quello che chiedete voi. Con un punto fermo: la qualità dell’informazione, che e’ una componente essenziale della democrazia. Credo che chiedere qualità, più qualità, ancora più qualità, sia un modo per non lasciarvi soli nel mare magnum della rete. Ci vuole qualità dei contenuti – ha aggiunto Ceccherini – perchè i nostri giovani hanno più bisogno di capire che di sapere, necessitano più di un faro che spiega le conseguenze che i fatti generano che non un lampione che si limita a raccontarli. Le nuove generazioni hanno bisogno di punti di riferimento: le testate del giornalismo di qualità possono rappresentare porti sicuri dove gettare l’ancora. Io in quei porti l’ancora la getterei, perchè la qualità che questi quotidiani si sforzano di dare merita la vostra fiducia”.

Poi, rivolgendosi direttamente ai ragazzi presenti in sala, Ceccherini ha detto che “i nostri giovani hanno più bisogno di capire che di sapere. I giornali devo essere sempre meno strumenti per sapere e sempre più sistemi per capire, meno testimoni dei fatti e più interpreti degli avvenimenti. E’ di quei quotidiani che abbiamo bisogno. Dobbiamo incoraggiare i direttori a farlo per avere una democrazia ancora migliore”.

“Gli editori – ha proseguito il Presidente – fanno il mestiere più bello del mondo. Ma oggi hanno bisogno di cambiare passo, di smettere di giocare in difesa ed iniziare a giocare in attacco. A noi sta a cuore la qualità dell’informazione e senza questa tutta la nostra iniziativa perde valore. Oggi non abbiamo più tempo da perdere. C’è bisogno di esempi imprenditoriali di chi, invece che piangersi addosso, metta la qualità dei contenuti davanti a tutto. Invece che tenersi le mani in mano, si rimbocchi le maniche, trovando un modello per rendere profittevole il giornalismo di qualità anche nel mondo digitale. Toccherà poi agli editori decidere quanto debba costare il prodotto ed a voi riconoscere la congruità di quel prezzo. Ma fate presto. Noi cerchiamo editori e non aggregatori di pubblico. Gli editori sono coloro che si caratterizzano per i contenuti non per l’intermediazione. Abbiamo bisogno di contenuti perchè il Paese possa crescere. Abbiamo cercato, a Bagnaia, di portare visioni per darvi coraggio. Anche da questa sfida dipende il futuro della democrazia e del Paese”.


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