ASCOLI PICENO – “Negli ultimi tre decenni c’è stata una fuga da Ascoli verso i comuni limitrofi, il motivo principale era relativo al costo delle abitazioni. Ora con questo Piano Casa Comune Edilizia Convenzionata si può dare l’opportunità agli ascolani di acquistare un bell’appartamento a prezzi contenuti, in più con queste nuove costruzioni si cercherà di rivitalizzare l’economia del settore edilizio e dei piccoli artigiani”. Queste sono state le parole con cui l’assessore all’ Urbanistaica Luigi Lattanzi ha illustrato le due varianti che erano all’ordine del giorno del Consiglio Comunale e che sono state approvate con larga maggioranza.

Il progetto, nato dall’accordo tra Comune Provincia e imprese, prevede la costruzione di 460 nuovi appartamenti nelle aree di Villa Rendina, ovvero la parte ad ovest del quartiere di Monticelli, e di Monterocco nella parte sopra il cimitero. Per la precisione si tratta 137.000 metri cubi di nuove costruzione, rispettivamente 90.ooo a Monticelli e 47.000 a Monterocco, dei quali 120.ooo saranno destinati ad una edilizia convenzionata stabilito in 1.650 Euro al Mq per i primi e di 1.760 Euro al Mq per i secondi. Oltre alle case la variante riguardante Monticelli prevede anche la realizzazione di cinque importanti opere urbanistiche come la realizzazione di alcune rotatorie che saranno il primo passo verso la la tanto agognata costruzione del ponte che dovrà collegare il popoloso quartiere alla zona indiustriale, andando così a risolvere numerosi problemi di viabilità.

Obiettivo dell’Amministrazione dunque è di cercare di fermare la fuga dalla città, si è passati da 57.000 a 51.000 abitanti, e il permettere ai più giovani e alle coppie di poter acquistare una casa a prezzi inferiori a quelli di mercato senza doversi spostare nella Vallata. Ma non poche perplessità sono state sollevate dalle opposizioni che non ha risparmiato critiche ai due provvedimenti approvati.

“Non mi sembra il metodo giusto per riportare le coppie in città – attacca Marco Regnicoli dell’Alveare – oltre al fatto che chi voleva investire lo ha già fatto altrove, il prezzo è quasi identico a quello di mercato che è attorno i 1.800 Euro al Mq. Noi crediamo che si poteva fare una formula anche di affitto per un periodo di 4 anni con la possibilità di riscattarlo poi, o anche un 4+4 sempre di affitto con la possibilità poi di riscattare 6 anni mentre gli due andrebbero a fondi di interesse.Queste sono le nostre proposte perchè difficilmente si venderanno questi alloggi”.

Duro anche il Pd, che in maniera unanime con i consiglieri Bellini,Bastiani, Canzian, D’Isidoro e Corradetti ha contestato questi nuovi lavori. Si va dal Piano Regolatore ormai svuotato visto la costante approvazione di varianti e che ha perso il suo significato di visione d’insieme di un progetto di città nuova, alla critica per il prezzo stabilito ritenuto troppo alto e per la mancanza di graduatorie per l’assegnazione. Bastiani fa notare come : ” Villa Rendina sia un’ottima zona per impianti sportivi e verde ma poco idonea alla realizzazione di appartamenti vista la vicinanza col depuratore. Si continua a costruire andando verso il mare e si abbandona il centro che andrebbe riqualificato per non parlare poi della questione della ex Carbon. I giovani vanno via perchè non c’è lavoro e non c’è la possibilità di accedere al credito ! “.

Particolarmente agguerrito nella contestazione dei provvedimenti è il consigliere Ciccanti dell‘Udc : ” Il programma Castelli era per il riuso e la riqualificazione ora invece si va nella direzione opposta. Ho sbagliato nell’appoggiare il Patto di Quartiere di Monticelli e il progetto del comparto Firenze. Come sbagliò Allevi col Pennile di Sotto e l’attuale maggioranza votò contro ora non possono appoggiare questo nuovo cemento che si abbatterà sulla città“. Poi rivolge un appello ai consiglieri nel momento del voto di ” Mettersi una mano sulla coscienza e di impedire questa devastazione urbanistica”.

Qualche perplessità anche nella maggioranza con Giuseppe Falciani della lista Castelli Sindaco che fa notare come ” Questo iter è lungo di 12 anni e risente del passare del tempo, forse doveva essere maggiormente messo a passo coi tempi, sono favorevole ma senza particolari entusiasmi“. Ma alla fine voto compatto del centro destra e chiosa finale del sindaco Castelli che difende le due varianti : ” Nostro obiettivo invertire trend di questa fuga considerando che dalla Vallata c’è una concorrenza sleale ed in più c’è la crisi. Il prezzo di 1.760 Eur è il tetto massimo, poi ci sarà il mercato e le contrattazioni che determineranno il costo finale. Non c’è nessuna speculazione visto che almeno la metà più 1 Euro della differenza tra ricavato e costo andrà ad opere pubbliche quindi alla collettività“.

 


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