ASCOLI PICENO – Ad ogni fine anno scolastico si ripropone puntualmente la problematica dell’acquisto “diretto” di sussidi didattici, libri vacanze e narrative, dizionari, normative etc. da parte di docenti, attraverso l’intermediazione di venditori editoriali o propagandisti, presso le stesse scuole. La segnalazione è della Confcommercio che ricorda che un  tale comportamento pur, essendo assolutamente illecito (art.157 DLS N.297 del 1994), si rinnova con sistematicità anche se, ad onor del vero, negli ultimi anni, grazie alla collaborazione di una buona parte dei Dirigenti Scolastici e alle  continue pressioni, appunto di Confcommercio, il fenomeno si è in parte  attenuato. La necessità però di garantire e tutelare le attività commerciali rappresentate, soprattutto in questi periodi di notevole difficoltà economica,  obbliga i referenti di Confcommercio ad un continuo e responsabile monitoraggio della situazione per impedire ogni trasgressione anche perché sembrerebbe che nelle ultime settimane, alcuni Istituti Scolastici della provincia di Ascoli Piceno, siano stati visitati da operatori poco professionali che, con la scusa di uno sconto e di una tempestiva consegna, hanno trovato facile collaborazione per la vendita diretta degli stessi testi. Stante la situazione, il presidente provinciale dei cartolibrai Confcommercio, Giampiero Cesari con il collega presidente dei giornali-librai Ennio Di Silvesto hanno così ritenuto utile richiamare  i dirigenti scolastici, a vigilare sul rispetto delle norme commerciali. Ne è scaturita una circostanziata nota, inviata a tutti gli Istituti Scolastici della provincia, con cui la Confcommercio ha richiesto agli stessi di “richiamare, con nota urgente, l’attenzione verso questa problematica dell’intero corpo docente, al fine di rendere subito consapevoli della stessa anche  coloro i quali, seppur in buona fede, non rispettano ruoli e competenze, ignorandone nel contempo le possibili conseguenze”. Ovviamente sia Cesari che Di Silvestro confidano che l’azione di Confcommercio, portata a conoscenza dello stesso Ufficio Scolastico provinciale (ex Provveditorato agli studi), abbia i suoi immediati effetti al fine di evitare altre e diverse azioni dell’associazione, per la salvaguardia delle norme e quindi dei legittimi diritti delle imprese rappresentate.


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