ASCOLI PICENO – Il Nucleo Polizia Tributaria di Ascoli Piceno, nell’ambito di un’indagine delegata dalla Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Ancona in materia di “Spesa pubblica”, ha accertato nei confronti della società a capitale pubblico che gestisce il servizio idrico integrato una serie di irregolarità che hanno evidenziato un rilevante danno erariale.

Le attività ispettive effettuate dalle Fiamme gialle hanno consentito di ricostruire l’intera vicenda relativa alla gestione della manutenzione del “Ponte Tallacano” che, unitamente ad altri, necessitava già da diversi anni di interventi di consolidamento, essendo evidenti e conosciuti i segni di degrado imputabili al tempo e ad eventi metereologici particolarmente intensi.

In particolare, sono state investigate le cause del crollo del “Ponte Tubo Tallacano”, avvenuto il 28 dicembre 2007 tra Colleforno e Gaico, nell’acquasantano, che ha determinato l’interruzione dell’erogazione del servizio idrico per diversi giorni, procurando gravi disagi per la popolazione residente nella Vallata del Tronto, nonché una rilevante perdita economica della società in termini di spese sostenute per il ripristino della struttura.

Il precario e pericoloso stato del ponte era stato più volte rappresentato dal personale di vigilanza, che aveva comunicato la necessità di un intervento, tanto da indurre la Direzione a conferire un incarico ad un professionista esterno per la realizzazione del relativo progetto.

Il Consorzio, dunque, era pienamente consapevole della criticità della situazione in cui versava la struttura del ponte.

L’inerzia, ovvero le omissioni in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strutture, richiesta in applicazione dei doveri che imponevano di curare l’efficienza e la funzionalità della rete idrica e, quindi, di approntare ogni tipo di intervento necessario a garantire il buono stato delle strutture portanti stesse, tra cui quella del “Ponte Tubo Tallacano”, contribuivano causalmente a determinare l’evento del crollo, così integrandosi il richiesto rapporto di causalità efficiente e determinante

Per tali irregolarità, puntualmente accertate dai Finanzieri, la stessa Corte dei Conti di Ancona ha condannato due dirigenti della società a capitale pubblico al pagamento, ciascuno, della somma di  100mila euro, da maggiorarsi degli interessi legali, oltre al pagamento delle spese di giustizia.


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