ASCOLI PICENO – Sono cinque le “bufale” che il Comitato Area Carbon indirizza a Guido Castelli, sindaco di Ascoli, in merito al nuovo Piano Regolatore e alla riqualificazione dell’ex Carbon. Eccole di seguito elencate.

Prima bufala: “Entro Natale la città avrà il suo Prg”.  Prima della “adozione” del Prg (che è soltanto la prima tappa del procedimento) è necessaria la Valutazione Ambientale Strategica (Vas) di competenza della Provincia, che serve a verificare in via preventiva la compatibilità ambientale del piano.  Il cosiddetto “scoping” richiede almeno 90 giorni. 

Seconda bufala: “Il Prg avrà un bassa edificabilità”.  Invece che essere programmata col Prg e distribuita sull’intero territorio per realizzare servizi utili alla città, l’edificabilità è stata quasi interamente consumata con le varianti già approvate o in corso di approvazione, nell’interesse dei pochi che intascheranno il diritto edificatorio decennale di costruire abitazioni inutili: abbassando così il valore delle nostre case e caricandoci dei costi delle urbanizzazioni non previste. 

 

Terza bufala:  “L’Area Carbon sarà pianificata dal Prg”.  Nelle intenzioni del Sindaco, l’area cruciale per il futuro di Ascoli non sarà  affatto pianificata con il piano comunale nell’interesse dell’intera città: è in atto il tentativo scellerato di approvare una variante che prevede un nuovo quartiere e in conflitto di interesse dallo stesso pianificatore del Prg.  Questa variante verrebbe soltanto “recepita” dal Prg, senza nessuna previsione del gravissimo impatto urbanistico che provocherebbe a carico della città, i cui costi ricadrebbero su noi cittadini.

Quarta bufala: “Sull’Area Carbon sarà realizzato il più grande parco regionale di 14 ettari, oltre a un parco scientifico tecnologico di 3 ettari”.  Il parco vero e proprio ammonta ad appena 4 ettari su 27 complessivi.  Il resto non è altro che il verde-standard obbligatorio per legge a carico di chi edifica, tristemente sparpagliato fra le palazzine, oltre a quello sulle ripide e impraticabili sponde fluviali.  Il parco tecnologico si è “sgonfiato” a struttura per formazione di imprese, finanziata con soldi pubblici e da piazzare dentro Villa Tofani, venduta dai proprietari alla Provincia. 

Quinta bufala: “Su Area Carbon porteremo l’attuale volumetria di 850 mila metri cubi a 350 mila”.  I capannoni rimasti sull’area non sono volumetria acquisita dal nuovo proprietario Restart, perché devono essere rimossi fin dalla scadenza della cosiddetta variante provvisoria Sgl Carbon, con cui negli anni ’80 si consentì alla fabbrica di proseguire l’attività per 25 anni.  Dal punto di vista urbanistico, non esistono e dovranno essere rimossi con la bonifica. Quindi sono 350 mila metri cubi a carico della città in più.  E non 500mila in meno, come racconta il Sindaco.

Termina il Comitato: “Di fronte a tanta arroganza, anche l’idea degli orti urbani diventa una dolorosa presa in giro con cui il Sindaco ci manda a dire: padri e madri di famiglia, scordatevi nuovi servizi e infrastrutture utili alla città; dimenticate la ripresa economica per voi e per il futuro dei vostri figli: tutto quello che avrete con questo nuovo Prg è un po’ di insalata”.


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