ASCOLI PICENO -“Curiosa invasione di truppe cammellate portate a votare all’ultimo minuto grazie ad un singolare regolamento che consente di iscriversi al partito e quindi votare anche un istante prima della chiusura del seggio”: Giampiero Giorgi, candidato alla segreteria provinciale del Partito Democratico e abbonantemente sconfitto dal segretario in carica Antimo Di Francesco, critica duramente il metodo di gestione delle votazioni di domenica 3 novembre.

“Mezzucci vecchi e stantii, quanto il regolamento congressuale che a parole tutti denigrano ma nei fatti, quando serve, si applica eccome! Ne sanno qualcosa alcuni congressi di circoli minori, dove un plotoncino di tre quattro persone chiamate in soccorso hanno ribaltato il possibile risultato congressuale a noi favorevole – scrive – Ma nonostante tutto l’aver condotto una campagna congressuale all’insegna della trasparenza e della chiarezza di posizioni oltre che di rinnovamento del gruppo dirigente, ha prodotto 14 delegati nella nuova assemblea provinciale Pd. Poco se rapportato al numero dei delegati, 72 membri espressione del congresso; tanto se consideriamo lo zero di partenza. Infatti con 19 candidati presentati in trenta circoli, più uno nato nottetempo, con 14 eletti nella lista Progetto Piceni collegata alla mia candidatura, è un ottimo risultato che smentisce quelli che ci davano per spacciati ancora prima di incominciare”.

“Ma non abbiamo messo in piedi questo gruppo per qualche seggiolino in assemblea, questo è un gruppo che intende far politica partendo dal documento congressuale con cui ci siamo presentati per incidere nel partito e sul territorio. Non ci sono ambizioni personali ma una sana voglia di ridare alla politica e ai partiti la dignità che la nostra Costituzione assegna loro. O si è seri dando l’esempio o saranno i movimenti come il M5S a prendere sempre più piede e per l’Italia sarà sempre peggio. Appuntamento alla prima assemblea provinciale che probabilmente non sarà domani 7 novembre come indicato all’ultima direzione. Per noi il lavoro continuerà” termina.


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