ASCOLI PICENO – Quasi duecento tifosi dalle 19,30 di questa sera si sono riuniti in piazza Arringo a seguito della notizia di questo pomeriggio: le dimissioni dell’intero consiglio d’amministrazione dell’Ascoli Calcio. E così, dopo il veloce tam tam in rete e sui telefonini, la tifoseria si è recata sotto palazzo dell’Arengo per incontrare il sindaco Guido Castelli e chiedere le prossime mosse delle istituzioni. Il sindaco, dopo qualche minuto, è sceso e nel cortile interno del comune si è fermato con i tifosi, ultras e non.

Questo è senza dubbio il giorno peggiore della storia dell’Ascoli – ha detto -, ma il mio ruolo impone di farci trovare preparati anche al peggio“. Il riferimento è alla sempre più vicina richiesta di fallimento nei confronti della società bianconera. Castelli, alle domande dei tifosi, risponde così: “L’impegno che ho preso è quello di valutare le mosse davanti a questo rischio e l’obiettivo è non lasciare impreparata la città. Già un secondo dopo un eventuale fallimento dovremo sapere che fare. Siamo già attivi cercando di prevenire ogni giorno con delle azioni“. In merito all’assemblea dei soci del 18 novembre dove si dovrebbe aumentare a cinque milioni il capitale sociale: “Sarà il mese più importante questo – continua Castelli -, ma la data da segnare è quella del 25, quando, come sembra, si andrà per il fallimento dell’Azzurra Free Time. Lì si deciderà anche il fallimento dell’Ascoli, se la situazione d’insolvenza non si riparerà. Domani – aggiunge – parlerò anche di questo con il notaio Cappelli (socio dell’Ascoli Calcio, ndr)”.

Ma quello che più preoccupava i tifosi è sapere cosa succederà dopo l’avvenuto default: “Da quel giorno si capiranno chi sarà nteressato. Io vi posso dire che c’è un interesse generale di più soggetti pronti a fare uno sforzo, anche se è ancora da individuare una figura che sappia di calcio e possa assicurare una gestione calcistica. Tuttavia – prosegue – ognuno di questi vuole chiarezza sulla situazione“. Sulla questione stadio: “Quando ho sentito il discorso su un’eventuale chiusura dello stadio ho detto subito di no. Non vorrei procurare un danno maggiore al titolo sportivo“. Infine, sull’idea di un’eventuale sponsorizzazione del comune, dice: “Ne parlammo con Stefano Antonelli poco dopo che mi insediai, ma dall’agosto 2010 una normativa lo vieta. “


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