ASCOLI PICENO – Comunicato della Cgil sulla discarica di Relluce.

In questi giorni, sulla stampa locale, sono rimbalzate le discussioni sulla sesta vasca della discarica di Relluce e sui danni ambientali dovuti al maltempo.

La Cgil di Ascoli Piceno, come già da qualche anno propone, purtroppo inascoltata, di aprire una discussione nel territorio, in quanto queste tematiche possono attivare sviluppo e occupazione, oltre a ripristinare un assetto “normale” del territorio stesso.

Sui rifiuti la discussione è iniziata con la 4° e 5° vasca e, già da allora, ponemmo una domanda: è un problema o una risorsa? Era ed è del tutto evidente che questo “dilemma” non poteva, e non può, risolversi senza una politica sul ciclo dei rifiuti ed in assenza di questo approccio non si va da nessuna parte.

Occorre una visione di politica industriale, a partire da un forte coordinamento istituzionale, per sviluppare una forte e mirata raccolta differenziata, con riciclo e riutilizzo dei materiali ed il coinvolgimento di imprese, e/o svilupparne di nuove, specializzate o da specializzare attraverso la ricerca, nel riutilizzo dei materiali.

Occorre considerare la raccolta dei rifiuti, oltre che come servizio, come vero e proprio settore produttivo industriale complessivo, che può avere un notevole sviluppo se ad esso si affiancano il sistema della ricerca e dell’ Università, che progetti e ragioni su:
1) riduzione della produzione dei rifiuti;
2) raccolta differenziata (che si faccia carico, nelle modalità, della particolarità della popolazione anziana);
3) riuso/riciclo organizzato (fraz. Umido e altro ), riconoscimento di materia prima secondaria;
4) smaltimento compatibili con gli equilibri ambientali;
5) recupero energetico.

L’Unione Europea da come obiettivo una percentuale di raccolta differenziata del 75%: in Germania il 75% dei rifiuti è già recuperato (il 69% trova destinazione nel riciclaggio, il 6% nel recupero energetico); il 25% viene smaltito in discarica tramite incenerimento; la raccolta ha in media 100 kg per abitante; 7,6 MlT sono trattati in 954 impianti, 3,9 MlT in impianti di fermentazione, 3,7 MlT di compost, 2,8 Mlt di stabilizzato; il 97,37% viene riutilizzato in agricoltura ed il 2,7% in manutenzione del paesaggio. E’ fin troppo chiaro che lì vi è una politica dei rifiuti.


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