ASCOLI PICENO – Il momento meno sperato, ma forse il più atteso nelle ultime ore, è arrivato alle 13,59, quando il giudice fallimentare Raffaele Agostini ha preso la parola nell’aula del primo piano del tribunale ascolano. Dopo appena quaranta minuti di camera di consiglio, il verdetto: l’Ascoli Calcio 1898 è fallita. Si arrestano bruscamente 115 di storia della massima espressione calcistica marchigiana, che mai, pur vivendo momenti più o meno bui, era arrivata a tanto. Il titolo sportivo, comunque, verrà mantenuto. Il campionato, come disposto dallo magistrato e tifoso ascolano, andrà avanti e verrà assicurata la gestione ordinaria della società.
Poco dopo le 10 era iniziata l’udienza in camera di consiglio presso l’ufficio del giudice Agostini: presenti per l’Ascoli l’amministratore unico Nicoletti, il ds Auriemma e il loro legale Fabrizio De Vecchis. Per la famiglia Benigni l’avvocato Silvio Marozzi, mentre c’era il dottor Volpi, commissario giudiziale dell’Azzurra Free Time, e i legali della Imit e dell’avvocato Grassani, titolari delle tre istanze di fallimento. Alle 10,40 il termine dell’udienza, mentre dentro rimanevano i giudici Raffaele Agostini, Mariangela Fuina e Carlo Calvaresi, membri del collegio giudicante, per decidere e scrivere la sentenza. L’attesa cresceva, e sotto il foro i tifosi ascolani aspettavano notizie: “Oggi è un giorno triste, non si festeggia – hanno detto -. La tifoseria è compatta e vigilerà su coloro che hanno intenzione di far continuare la storia dell’Ascoli. Chiunque sia, prima dovrà parlare con la città“. Quindi, dopo essere andato via, intorno alle 13, ora all’inizio paventata per la sentenza, è tornato al primo piano Costantino Nicoletti e, dopo aver consegnato le chiavi della sede di Corso Vittorio al tribunale per l’inizio della curatela, ha parlato alla stampa: “Oggi, dopo 19 anni, la società torna a chi l’ha fondata, al suo creatore: Costantino Rozzi. Io cosa farò? – ha continuato – Resterò qui fino a giovedì. Non rientrerò direttamente, non posso per legge. Ma ho detto al giudice che sarò un volontario, come ero prima, per aiutare la società. Avevo un gruppo di imprenditori miei amici che vogliono fare calcio, e fatto bene: li farò conoscere al sindaco e al tribunale. Continuerò a tifare il Picchio – conclude -, e forse andrò a Nocera“.
Quindi, dopo aver fatto firmare le carte del provvedimento al presidente del tribunale Fulvio Uccella, ecco che il giudice Agostini entra in aula e, alla presenza di stampa, Nicoletti, Auriemma e qualche tifoso, dice: “E’ stata presa una decisione che era inevitabile fin dall’inizio – ha esordito -, perché l’insolvenza era palese. Ma non facile da prendere perché io per primo sono tifoso dell’Ascoli. Oggi, però, è stata applicata la legge e solo ad essa dovevamo rifarci. Dalla camera di consiglio alla sentenza, come avete visto, abbiamo fatto passare poche ore, perché non c’è tempo da perdere: c’è una gestione economica e sportiva da assicurare, c’è una partita domenica e ci sono tante situazioni da risolvere. Per tutto questo ho nominato un collegio di curatori, un avvocato e due commercialisti, scelti, oltre che per le capacità in materia legale e fallimentare, anche perché conoscitori di calcio, in particolar modo della realtà ascolana: Walter Gibellieri, ex calciatore dell’Ascoli; Franco Zazzetta, di San Benedetto, esperto di fallimenti sportivi e che ha curato con assoluta certezza e perizia il secondo fallimento della Sambenedettese, a scanso di ironie preciso che suo padre ha giocato con la Del Duca Ascoli; infine, Emidio Verdecchia, anch’esso ex calciatore bianconero. A tutti ho detto: poche parole, molti fatti“. Nella fotogallery le immagini di questa mattina, tra cui il dispositivo della sentenza.
Da domani, dunque, comincia una nuova era, fatta per dimenticare gli ultimi immorali e vili comportamenti di ascolani non attaccati alla loro storia. Ma fatta anche per onorare chi ha costruito quello per il quale ogni domenica tanti ascolani gioiscono, piangono, vivono. Strano il destino: proprio domani, giorno in cui quella persona ci ha lasciati 19 anni fa, tutto dovrà rinascere, come dalle ceneri di un’araba fenice, più forte di prima.
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Oggi 17 Dicembre 2013 e’ un grande giorno, dobbiamo comunque essere tristi perche’ non si puo’ gioire per un fallimento, ma sotto sotto dobbiamo essere contenti, ci siamo liberati di una vergogna, di gente infamante, perchè non è fallita l’Ascoli Calcio ma ROBERTO BENIGNI di Ascolie la sua famiglia , non uno di Milano, di Ascoli questa è la vergogna,LUI E’ IL FALLITO mai l’Ascoli Calcio. Adesso torneremo allo Stadio ad incitare il ns. magico Picchio, io torno dalla prossima partita in casa il 05 Gennaio 2014 con il Frosinone, tutti allo Stadio.-Che sollievo………………………….. che sollievo…………..che sollievo…………..che sollievo…………
Un tifoso che segue l’Ascoli dal 1969, puo’ solo essere contento che l’Ascoli ha la possibilita’ di riprendere il suo cammino in maniera pulita, chiara senza l’ossessione delle penalizzazioni senza la vergogna del segno meno in classifica che poi ogni settimana si adeguava di altri punti in meno, un vero stillicidio, E’ Finita. Non voglio sentire che l’Ascoli Calcio e’ fallita, e’ fallito ROBERTO BENIGNI(da non confondere con l’omonimo comico)
Buon Natale a tutti.
Oggi tutti i giornali nazionali e le radio parlano del fallimento dell’Ascoli con ampi servizi. Ho letto qualche ‘breve’ anche sui media online stranieri, uno della Turchia addirittura. Il tg3 Marche ha aperto con questa notizia parlando di “giornata tristemente storica per tutto lo sport marchigiano”. L’Ascoli ha scritto la storia del calcio italiano, Per questo anche chi non è un vero e proprio tifoso come il sottoscritto, non può non interessarsi un minimo e non avere a cuore questa squadra.
E’ per tutti un ennesimo segnale di involuzione
Mah… nell’Ascoli sono stati commessi molti errori gravissimi, la crisi italiana e del Piceno c’entra poco. Con una gestione oculata questa società poteva benissimo risparmiarsi questa macchia. Perchè la macchia c’è. Certo fa meno male, gli ascolani non ne potevano più, si mantiene la categoria, il titolo, il marchio. Ma è sempre un fallimento. Ora si vedrà se il tessuto economico ascolano ha le forze necessarie o no. Un dirigente, non ricordo il nome, ha detto che ci sono già 3 cordate, delle quali due sono ascolane. Vedremo… L’Ascoli fa gola a molti. Auguro al Picchio di finire nelle mani giuste, che secondo me sono quelle locali. (Benigni ha sbagliato tanto ma le ha provate tutte per non far sprofondare baracca e burrattini, uno di fuori se ne sarebbe andato già anni fa).
Giusto. Quando un certo Moratti abdiga, un Berlusca chiude i rubinetti, gli Agnelli pure, la Roma viene acquistata da stranieri e in europa rimane solo (per caso) una italiana penso che sia un chiaro segno in involuzione. Tornando a noi da qui in poi, la vedo dura ritrovare un club marchigiano in “A” o assistere ad un derby in “B”.
Nonostante la disgrazia calcistica c’è solo da fare i complimenti a chi ha gestito l’operazione, che in questo modo ha liberato L’Ascoli dai debiti e mantenuto la categoria.
I nostri sedicenti salvatori della patria (sambenedettesi) si sono resi conto di non poter andare avanti,solo a campionato vinto e una volta raggiunta la seconda divisione,questo la dice lunga sulle loro capacità manageriali, hanno ridicolizzato un intera città e ci hanno fatto sprofondare nel calcio regionale. Che schifo! Il calcio nelle Marche mi sa che è finito!
Quindi per lei è meglio fallire e non pagare nessuno facendo piangere tanti imprenditori (molti di mia conoscenza) che rischiano a loro volta di chiudere che mettersi in liquidazione e pagare tutti i debiti perchè lei lo sa che con il fallimenti verrano pagati solo i debito sportivi….si si perchè l’importante è mantenere la categoria al costo di far piangere i piccoli imprenditori…finita l’era degli appalti finiti i soldi anche nel calcio
Quello che scrivi non è corretto. Perchè i debiti sportivi se li accolla la nuova società. Gli altri debii saranno pagati, naturalmente in maniera molto ridotta, dal tribunale dopo l’asta. Perchè ora verrà fatto un pacchetto con marchio, settore giovanile, beni mobili e immobili e tutto finirà nelle mani della nuova società.
Si Piceno, tutti contenti nessuno pagherà e tutti riscuoteranno, te lo farò sapere non appena la mia amica col ristorante a cdl avrà riscosso qualcosa o se non chiuderà
….Mi dispiace per la tua amica, ma temo proprio che non riscuoterà niente….
Non volevo dire che è meglio fallire che pagare i debiti, ma una volta assodato che i debiti sono tali da non poter essere fronteggiati e’ meglio alzare bandiera bianca e cercare nuovi acquirenti, che con il mantenimento della categoria possono essere di più rispetto a coloro che si sarebbero fatti avanti se L’Ascoli fosse sprofondata in eccellenza.
I dirigenti della Sambenedettese hanno fatto peggio di Benigni, perché fino all’ultimo hanno mentito affermando che non c’erano problemi per l’iscrizione in seconda divisione, se avessero alzato bandiera bianca prima, forse oggi saremmo ancora in serie D con la speranza di tornare tra i professionisti.
Per quanto riguarda i debiti della vecchia società ci penseranno i tribunali,ma dal punto di vista sportivo e’ un bene che L’Ascoli non sia sprofondata, da certe categorie e’ difficile rialzarsi ed economicamente bisogna investire risorse spropositate a fondo perduto senza avere la certezza di vincere i campionati.
Torni e confermi la mia prima risposta, meglio la categoria che ONORARE i debiti, si è vero Pignotti e Bartolomei hanno fatto peggio di Benigni ma “calcisticamente parlando” la us sambenedettese non è fallita è in liquidazione come “calcio 2013” il liquidatore è lo stesso Roberto Pignotti.
con quali soldi continuerà il campionato l’Ascoli?
Da quello che ho capito le cose stanno così: il giudice ha bloccato i 900mila euro di crediti presenti in Lega che saranno quindi usati per mandare avanti la squadra e non per pagare i buffi; per la trasferta di domenica la curatela non ha un euro e quindi ci pensano i tifosi con una colletta; per la prossima partita in casa (che dovrebbe essere a gennaio) la tifoseria vuole riportare tutti allo stadio, fare almeno 7-8mila paganti e così garantire alla curatela un bel gruzzoletto.
….abbiamo tutti perso la ragione! Nessuno ha speso una parola per le persone che perderanno il loro posto di lavoro, per i tanti creditori che non prenderanno un euro….quelle sono persone che davvero piangeranno. Vedere l’Ascoli fallire….è solo il fallimento di una società (e non parlo dell’Ascoli Calcio) che è alla deriva.
..e secondo Lei uno che deve prendere 100 prende 10….deve essere contento? Quello se tutto va bene chiude i battenti…e male che va..si butta da un ponte! Questa è l’Italia….adesso diamo anche le scusanti a chi ha fatto fallire l’Ascoli Calcio e magari ha i soldi ben nascosti sotto al “materasso”.
Sono un tifoso rossoblu quindi l’ultimo che dovrebbe difendere l’Ascoli, però di questo sistema non equo (non equo perchè per mantenere la categoria devono essere pagati solo i debiti diciamo sportivi, gli altri creditori invece per quello che ho capito si divideranno le briciole) ne hanno usufruito tante società, anche a noi vicine, mi sembra il Pescara, il Lanciano oltre che la Samb.
Quindi finchè il sistema lo consente ….
Poi che non sia giusto è un altro discorso …. ma il discorso andrebbe un pò ampliato.
Come tifoso rossoblu poi concludo con un invito: “pensiamo per noi”.
Tenente Drogo il sistema lo consente ed è tutto vero però è altrettanto vero che se una società per anni spende più del dovuto non paga nessuno e accumula qualcosa come 35 milioni di euro di debiti( più del triplo di tutti i fallimenti di samb ancona e fermana messi assieme), non puoi fargli mantenere la categoria perchè si cade veramente nel ridicolo. Questo succede in italia in un altro paese l’ascoli calcio sarebbe stata radiata…….Alla faccia della crisi e cmq quelli che veramente pagheranno saranno tutti quei fornitori che non riprenderanno 1 centesimo e tifosi ci rifesteggiano pure…
Senti ma se ci fosse stata la Samb di mezzo ti saresti preoccupato così tanto per i creditori? Se ci fosse stata la Samb di mezzo l’avresti detto “niente serie C, bisogna ripartire dall’Eccellenza e pagare i creditori”? La risposta la so già, vediamo se almeno sei onesto con te stesso.
Non capisco perchè qualcuno si ostina a paragonare due società e due squadre che nulla hanno a che fare l’un l’altra! Chiedo a “Onda77” dove diamine ha rilevato la somma di 35 milioni di euro e qual è la sua fonte, ammesso che ne abbia una o se sta sparando cifre a casaccio. Eppoi cari signori sambenedettesi voi siete gli ultimi a poter criticare chicchessia nell’argomento in questione e mi viene da esclamare: “da quale pulpito viene la predica!”. Veramente un pò di contegno mai, vero? E’ ammesso commentare la notizia, diquisire il fatto eclatante per ovvi motivi, ma non criticare o addirittura paragonare certi personaggi con chi ha sicuramente sbagliato (e sicuramente pagherà caro), ma che si è permesso e ci ha regalato campionati di “A” e “B” anche di alto livello mentre tutto intorno sprofondava nell’anonimato di un calcio dilettantistico.
La samb i debiti che ha fatto l’Ascoli non li fa nemmmeno se fallisce altre 100 volte… dei 35 milioni euro di debiti sta scritto su tutti i giornali basta aprirli oppure al massimo girare su internet… non ci vuole tanto.
Non rispondere solo alle domande “campaniliste” di giampy. Rispondi a me.
P.S. L’ammontare dei debiti non lo sa nessuno, le cifre ballano anche di 20 milioni. Il Comando Provinciale della Finanza mi pare che abbia dichiarato che non si sa nulla e che se la Procura lo ordinerà loro indagheranno.
Scusa Piceno, ma quale domande campanilistiche! A parte che non sono “domande” ma mie opinioni personali e se leggi bene, in risposta ad interventi quelli si campanilistici. Rispondendo a onda77 dico che anche con la massima volontà facendo campionati di 3° categoria, promozione o al massimo eccellenza sarebbe a dir poco problematico accumulare simili debiti (ma non fallimenti). Fare la serie “A” o la “B” può portare anche a ciò, lungi da me giustificare una simile situazione ma purtoppo non è l’unica, ci sono società di massima serie in Italia e in Europa con debiti enormi e che devono vendere per salvarsi, basta guardare l’Inter, la Roma, la Fiorentina senza nominare le inglesi acquistate da russi, arabi e via dicendo.
a piceno anche se fossero 20 milioni sono cmq tanti, troppi…
Certo che sono troppi, anche perchè non mi pare che l’Ascoli abbia fatto la Uefa. Comunque ti chiedevo: se ci fosse stata la Samb di mezzo ti saresti preoccupato così tanto per i creditori? Se ci fosse stata la Samb di mezzo l’avresti detto “niente serie C, bisogna ripartire dall’Eccellenza e pagare i creditori”?
Certo che mi sarei preoccuparto anche perché in questi casi i creditori sono sempre la gente del posto quindi il dispiacere sarebbe doppio. Se hai un attività fai il tuo dovere e poi non ti pagano non saresti arrabbiato? io si e mi immagino con 20 milioni di buffi in giro come potrebbero stare i creditori ascolani. Cmq ti ribadisco che noi per fare 20 milioni di debiti dovremmo fallire altre 100 volte e non so nemmeno se basterebbe.