ASCOLI PICENO – Finalmente la tartaruga è uscita dal guscio. Dopo che le voci di un suo interessamento stavano avendo sempre più fondamenta, Francesco Bellini, l’imprenditore italo-canadese e ascolano d’origine, è uscito finalmente allo scoperto. Con un comunicato nella serata di venerdì, eccolo spiegare, attraverso i suoi legali, le intenzioni in merito alla possibilità di partecipare nell’asta del prossimo 6 febbraio e rilevare così la società di Corso Vittorio Emanuele. Questo il testo.

In merito alle numerose indiscrezioni a mezzo stampa, interveniamo per fare chiarezza. In seguito alle ripetute sollecitazioni ricevute, per esclusivo spirito di servizio nei confronti di Ascoli, della sua cittadinanza e per amore del calcio Ascoli e di tutto quello che rappresenta per il territorio, il dottor Francesco Bellini comunica di aver preso realmente in considerazione, negli ultimi giorni, la possibilità di coagulare attorno a sé un ristretto numero di imprenditori cittadini al fine di partecipare all’asta del prossimo 6 febbraio e al conseguente rilancio del calcio ad Ascoli. Affinché questo piano di rilancio abbia luogo è però necessario che tutte le componenti cittadine, a partire da quelle politiche, concedano fin d’ora rassicurazioni sul loro concreto apporto non solo in questi difficili giorni, ma anche in futuro, per tutte quelle tematiche (stadio, sponsorizzazioni, ecc.) che possano consentire di dare continuità a un progetto sportivo all’altezza delle aspettative dei tifosi. Questo è un punto essenziale per dare seguito all’attuale manifestazione d’interesse. Forza Ascoli!

Inutile dire come queste righe abbiano acceso gli entusiasmi della tifoseria bianconera, che da sempre, fin da quei primi mesi del 2011 quando naufragò la trattativa con Benigni, hanno atteso l’arrivo del ‘salvatore della patria‘. Nonostante i vari nomi che sono circolati, da Nicoletti – Izzo, a Della Valle, passando per Bracalente, Lotito, Di Stefano, cordate del Nord, romane e via dicendo, il nome di Bellini è sempre stato il più gradito. Questione di garanzie economiche, ovvio, ma anche di legame col territorio ascolano. Le indiscrezioni ora si incentrano sui componenti della cordata: visto che lui stesso ha escluso la volontà di entrare in s0litaria nel pacchetto azionario, resta da capire i componenti del ‘ristretto numero di imprenditori‘. La figura più in lizza è quella di Battista Faraotti: seppur impegnato a capo fitto nella sua azienda, specie in queste settimane (è in atto una crescita strutturale della Fainplast), Faraotti pare intenzionato a collaborare con l’industriale farmaceutico, così come Piero Palatroni (nella foto con Bellini). Da capire la posizione di Maurizio Borgioni, che è sempre stato possibilista nel dare una partecipazione per l’asta.

Entro pochi giorni, poi, usciranno fuori le altre cordate. Prima su tutte quella con Luigi Izzo, Costantino Nicoletti e altre figure imprenditoriali riunite dal manager fiorentino. Ancora qualche ora e dalle parole si passerà ai fatti.

 


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