ASCOLI PICENO – Una grande partecipazione ha caratterizzato il Consiglio Provinciale aperto, convocato appositamente dal Presidente del Consiglio Armando Falcioni, che si è svolto venerdì scorso sulla vicenda della chiusura dello stabilimento della Coalac di Ascoli Piceno. L’aula consiliare era infatti gremita di amministratori, lavoratori, sindacalisti, rappresentanti delle associazioni di categoria e tanti cittadini, tutti mobilitati a difesa delle prerogative produttive dell’opificio ascolano.

Prima dell’inizio dell’assemblea consiliare, decine di cisterne per il trasporto del latte hanno sostato davanti a palazzo San Filippo per ribadire simbolicamente “il no” del Piceno ad una decisione che andrebbe a penalizzare uno stabilimento, punto di riferimento per l’agricoltura e gli allevatori del territorio. Ai lavori hanno preso parte, oltre al Presidente dell’assemblea consiliare, il Presidente della Provincia Piero Celani, l’Assessore Regionale all’Agricoltura Maura Malaspina, gli Assessori provinciali Giuseppe Mariani, Aleandro Petrucci, Vittorio Crescenzi, il Sindaco di Ascoli Guido Castelli, i consiglieri regionali Giulio Natali e Valeriano Camela, l’ex Deputato Amedeo Ciccanti e, naturalmente, i consiglieri provinciali di maggioranza e opposizioni uniti in questa battaglia comune per il territorio.

“La situazione della Coalac merita un’attenzione particolare – ha evidenziato nel suo articolato intervento il Presidente del Consiglio Falcioni – innanzitutto perché ci troviamo di fronte ad una attività che non vive di particolari assilli finanziari, è infatti un’azienda sana che rappresenta il baluardo del latte fresco delle Marche, anzi è il conferitore del latte fresco delle Marche. Quindi non esiste un assillo economico. Qui assistiamo, semmai, ad un depotenziamento di una azienda locale, che vive di maestranze locali e che permette la logica dell’esistenza di 100 aziende agricole picene ed aprutine. Oltre, dunque, all’indiscutibile aspetto economico e sociale – prosegue Falcioni – esiste inoltre quella ferita legata al senso di appartenenza che dovrebbe pervadere ogni amministratore locale, primo ambasciatore del territorio, nello sposare legittime lotte per la propria terra. E, ultimo e non meno importante risvolto, si tratta di una partita che si gioca tutta nell’ambito locale, o meglio regionale e quindi acuisce la ferita, perché oltre a non vedere logiche economiche per la sanità finanziaria della Coalac, intravediamo un film che negli ultimi è passato di fronte ai nostri occhi più volte, ossia il depauperamento del Piceno di tante realtà produttive o servizi essenziali come la sanità e la recente vicenda del declassamento della sede Inail. Insomma – ha concluso il Presidente Falcioni – voglio dire che riemerge quel distacco Piceno-Marche che mai vorremmo sottolineare. Questa è forse la ferita più grande. Ecco perché insieme ai capigruppo che ringrazio per il sostegno insieme alle forze politiche locali tutte, ho deciso di convocare questo Consiglio”.

“E’ un attacco verso il territorio – ha dichiarato il Presidente Celani – perché nel momento in cui cerchiamo di aiutare le piccole e medie imprese e le aziende agricole con strumenti di rilievo come il Prestito d’Onore e altre progettualità di area vasta che riguardano l’innovazione, il comparto manifatturiero, il turismo, la valorizzazione del settore primario storico con l’eccellenza dei suoi prodotti tipici giunge l’attacco ad un modello di sviluppo che stiamo faticosamente costruendo per il rilancio del territorio, andando ad incidere su un’azienda sana come la Coalac, che fa profitti. Qui non parliamo di società per azioni – ha aggiunto il Presidente – ma di cooperative che dovrebbero essere mosse da logiche aziendali più ampie che guardano al territorio, al benessere della collettività, a positive sinergie distrettuali inoltre – ha sottolineato Celani – si va a colpire la filiera corta in totale controtendenza verso quelle virtuose alleanze produttive che hanno fatto e stanno facendo la fortuna di settori importanti dell’economia nazionale e che sono indicate dagli esperti come sinonimo di qualità, risparmio di risorse e valorizzazione dell’imprenditoria locale”.

Il Consiglio Provinciale, dopo un ampio e intenso dibattito, ha votato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal Consigliere Corradetti, per coinvolgere ed impegnare politicamente i rappresentanti del governo nazionale, i parlamentari e i consiglieri regionali, affinché possa essere ripristinato il principio della “rappresentanza territoriale” delle cooperative associate alla Cooperlat, sostenere la lotta delle maestranze e degli allevatori del Piceno e creare un coordinamento stabile tra tutti i Sindaci interessati alla vicenda Coalac affinché il contenzioso tra il territorio Piceno e altre realtà di governo centrale e regionale si possa estendere al comparto della Sanità e delle infrastrutture materiali ed immateriali, al fine di superare il dualismo asimmetrico dello sviluppo regionale.


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