ASCOLI PICENO – “La presentazione dell’interrogazione del Pd sulla vicenda dehors non ha ricevuto risposte soddisfacenti dal sindaco Castelli in sede di consiglio comunale”. Così il consigliere del Pd Francesco Ameli interviene sulla questione gazebo.

Ameli critica duramente il sindaco sulle colpe che lo stesso ha dato ai commercianti durante il consiglio comunale: “Secondo Castelli i negozianti non si sarebbero attenuti alle disposizioni: ma quali sarebbero questi criteri? Come spesso accaduto in consiglio comunale, il sindaco Castelli si è arrampicato sugli specchi senza dare risposte soddisfacenti all’interrogazione presentata. Al contrario ha preso di mira i commercianti, con motivazioni alquanto discutibili, tirandosi completamente fuori dalla questione. Rimane difficile pensare che gli esercenti abbiano Investito somme ingenti senza alcuna garanzia su una eventuale permanenza delle strutture di tipo dehors, soprattutto in un periodo di crisi congiunturale come quello attuale. Oltre i vizi di legittimità stessa della delibera, l’amministrazione con il suo solito fare “pressapochista” è riuscita a fare qualcosa di unico.”

“Il risultato è che ora ci si ritrova con la seconda piazza della città con quattro strutture poste sotto sequestro. Doppia beffa per i commercianti, che hanno investito, fatto assunzioni e ora si ritrovano anche colpevolizzati dal sindaco che ha mostrato di non saper gestire la questione ma soprattutto di non riuscire una volta che il danno è stato fatto a porre rimedio con responsabilità e non soltanto con l’intento di lavarsene le mani.”

“Chi ha investito importanti quantità di denaro rischia di avere una condanna penale insieme al rischio di l’investimento economico fatto. Se il privato ha avuto come interlocutore l’amministrazione comunale, chi se non quest’ultima doveva informare commercianti e soprintendenza della volontà di istituire strutture di tipo dehor? Chi se non il comune poteva evitare questo “pasticcio all’ascolana” con una regolamentazione seria? Pensate ad una piazza con strutture armoniche ed “a norma”. Pensate a quanto lavoro si sarebbe potuto creare!”.

Continua Ameli.”Ora c’è bisogno dell’impegno di tutti per far si che si possa arrivare ad una soluzione, visto che allo stato attuale, c’è il rischio che per una leggerezza amministrativa si perdano investimenti, posti di lavoro e a causa del sequestro le strutture rischiano di rimanere vuote ad occupare la piazza per molto tempo.”

“Il sindaco anche in consiglio comunale ha citato Firenze. Castelli, essendo toscano, dovrebbe conoscere come mai nel capoluogo fiorentino non ci siano stati problemi di autorizzazioni. Come da buona prassi, l’amministrazione fiorentina ha concordato prima con la soprintendenza e poi con i cittadini le strutture da realizzare nel centro storico. Il nostro ruolo è informare su quali sono buone prassi amministrative. La nostra proposta non fu presa in considerazione, ed i risultati ora sono purtroppo sotto gli occhi di tutti. Noi siamo favorevoli a ciò che rivitalizza il nostro centro storico e le attività in esso presenti, ma appunto per questo, onde evitare che provvedimenti degenerino, riteniamo che queste cose debbano essere concertate”.


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