ROMA – “Il problema dei giovani è che non hanno la giusta determinazione a trovare lavoro” – così si è espresso John Elkann, il trentasettenne presidente della Fiat, il 14 febbraio scorso sulle maggiori testate italiane – “Forse non hanno una reale voglia di cogliere le tante opportunità che ci sono perché non hanno la giusta ambizione o perché stanno bene a casa”.

Va bene, ma l’ultimo aggiornamento Istat sul dato della disoccupazione giovanile nel nostro Paese dice che siamo al 41,6%, in crescita di 4 punti rispetto al 2012, il dato più alto dal 1977. Non finisce qui perché il tasso di inattività giovanile si attesta sul 73,7%. L’offerta di lavoro nel settore alberghiero, citata da Elkann quale soluzione per i molti giovani disoccupati, probabilmente non riuscirebbe a soddisfare tutti. Senza contare il fatto che ad adattarsi ai lavori più umili sono sempre più fior di 110 e lode.

Proprio da una storia da prima pagina dal titolo “Quei netturbini con la laurea da 110 e lode”, Sydney Sibilia, regista al suo primo lungometraggio, ha scritto e diretto Smetto Quando Voglio, film prodotto da Rai Cinema e Fandango, con il quale è riuscito ad incassare 1.5 milioni di euro in due settimane. Alla faccia dell’inattività!

Il ragazzo, appena trentenne, è riuscito a creare valore con un film che è diventato un caso: con una media-incasso per schermo che si aggira attorno ai 3000 euro, la storia comica di 7 ricercatori universitari in crisi, finiti a fare i lavori più umili per vivere, e che, capeggiati da Edoardo Leo, inventano una droga legale, la mettono sul mercato e diventano ricchissimi nel giro di poco tempo, ha fatto bingo.

Sibilia è riuscito a mettere in scena la situazione in cui vive buona parte di quel 41% in un modo che il pubblico attendeva da tempo: basta lacrime, basta depressione e ripiegamento su se stessi, piuttosto che cosa succederebbe se dei cervelloni disperati si stufassero di essere respinti dal sistema? Ed ecco qui che I soliti ignoti di Monicelli incontra due tra le serie americane più seguite del momento, ossia Breaking Bad e Big Bang Theory. Certo, la via dell’illegalità non è consigliabile nella vita quotidiana, ma potrebbe essere una  risposta ironica e azzeccata all’improbabile ondata di imprenditoria giovanile che il Presidente della Fiat auspicava venerdì scorso.

In questo scenario comico, moderno, fluo e scanzonato vengono affrontati problemi come quello del senso di un percorso di laurea, il tema delle smart drugs e quello del precariato partendo dal fatto che ormai fanno parte della routine della maggior parte dei giovani, quindi Sibilia sceglie di raccontarli attraverso gag esilaranti – spettacolare la scena alla pompa di benzina con Valerio Aprea e Lorenzo Lavia – e situazioni grottesche.

Il cast ha dato una grossa mano al successo di Sibilia. Non a caso ritroviamo in Smetto Quando Voglio Pietro Sermonti, Valerio Aprea e Paolo Calabresi di Boris, i The Pills amatissimi dal pubblico di Youtube, il già citato Leo le cui quotazioni per la commedia nel cinema italiano sono altissime, il mitico Stefano Fresi, il travolgente Libero De Rienzo, Neri Marcoré boss a sorpresa e la bellissima Valeria Solarino della scuderia Fandango.

Ottime anche le operazioni di marketing, infatti dopo una locandina-remake di quella del discusso Nynphomaniac di von Trier, in cui le facce dei protagonisti sono state sostituite da quelle degli attori di Smetto Quando Voglio, e il video virale diffuso in rete a partire da novembre in cui si vede una rapina all’interno di una farmacia ripresa da telecamere a circuito chiuso, 01 Distribution sta facendo girare un video della durata di 1 minuto in cui è riassunto tutto il film per demotivare la pirateria.

Odeon Multisala: 15.30; 18.00; 21.30

Multiplex delle Stelle: 16.00; 18.10; 20.50; 23.00

               

 


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