APPIGNANO DEL TRONTO – Mancherebbe la Vas (Valutazione Ambientale Strategica) nell’ambito dell’iter che sta portando alla realizzazione della sesta vasca della discarica di Relluce, ubicata in territorio ascolano ma confinante coi comuni di Castel di Lama e Appignano del Tronto, avversi all’ampliamento. Dunque ora occorre scrivere il documento e presentarlo agli altri enti e comitati di cittadini coinvolti: si presume, se non ci saranno ritardi o difficoltà, che occorrano almeno tre mesi.

La Vas, in questi casi, è obbligatoria nel caso in cui occorra fare un impianto superiore al 5% delle vasche per il conferimento rifiuti già esistenti e se il comune non ha il Piano Regolatore adeguato al Piano Paesaggistico Ambientale Regionale.

Dopo gli incontri degli ultimi tempi, il sindaco di Appignano del Tronto, Maria Nazzarena Agostini, rileva come la procedura, appunto, sia priva di Vas: “Il Comune di Appignano del Tronto più volte ed in ogni occasione ha ribadito la necessità di istituire un tavolo di concertazione per la programmazione delle politiche di gestione dei rifiuti. A questo appello il Presidente della Provincia Celani si è sempre dimostrato sordo e propenso ad ascoltare una sola voce: quella del Comune di Ascoli Piceno. Il Comune di Appignano del Tronto da subito ha espresso perplessità relative alla fattibilità tecnica e alla superficialità di un progetto che non condiviso ma imposto, già alle battute preliminari trova il primo stop tecnico. Tutto da rifare”.

“Non lo sapevano che occorreva fare la Vas? Se ne sono dimenticati? Ma del resto cosa ci si poteva aspettare da un Comune Capoluogo, l’unico in tutta la Vallata a non avere un piano regolatore generale adeguato al Ppar. Oggi comprendiamo il nervosismo eccessivo e fuori luogo del Sindaco Castelli che, al Consiglio Provinciale Aperto del 7 febbraio 2014, non solo, ha dimostrato di citare a caso sentenze mai lette o approssimative, ma nemmeno di seguire con la dovuta attenzione i progetti provenienti dalle sue partecipate” continua il primo cittadino di Appignano.

Continua Agostini: “Alla Conferenza di servizi del 21 gennaio 2014, Ascoli Servizi Comunali ha dichiarato che la quinta vasca non durerà più di 2 mesi. Dove verranno abbancati i rifiuti prodotti da questa Provincia? L’irresponsabilità del Presidente Celani la pagheranno i cittadini che, senza una pianificazione a lungo termine della gestione dei rifiuti, si troveranno con l’immondizia per strada. Il nostro continuo richiamo alla responsabilità di chi amministra questo territorio non è data solo dalla preoccupazione più che giustificata per il nostro Comune, ma dalla consapevolezza che quando si amministra solo per fare cassa e da soli, si rischia di fare progetti raffazzonati e pieni di errori (ed ancora non siamo entrati nel merito)”.

“La gestione della discarica fino ad oggi ha ampiamente dimostrato la mediocrità di chi non ha mai risolto il problema della puzza e dell’inquinamento delle acque, eppure il Presidente della Provincia ha preferito continuare nella sciagurata scelta di far gestire solo al Comune di Ascoli il problema dei rifiuti, ignorando che questo territorio provinciale è amministrato da altri 32 sindaci. Abbiamo appena cominciato e già vengono alla luce gravi errori che, siamo certi non saranno gli ultimi. Questo territorio è in mano a chi sbaglia anche le procedure più elementari” termina il sindaco di Appignano del Tronto.


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