Pubblichiamo una nota stampa di Italia Nostra, sezione di Ascoli Piceno

“Sulle proposte del PRG di Ascoli una considerazione importante riguarda la posizione che devono occupare nella realtà delle Regione Marche la città di Ascoli e il suo territorio.

E’ notorio che la nostra Regione viene presentata come una Regione al Plurale, volendo significare la presenza di una serie di specificità, che talvolta potrebbero apparire anche come sterili localismi, ma che in realtà sono capaci di esaltare il senso di appartenenza, le eccellenze uniche e irripetibili, la varietà di stili di vita, paesaggi, forme architettoniche, sistemi produttivi, addirittura dei linguaggi.

Se queste caratteristiche hanno sino ad ora contribuito ad uno sviluppo anche economico di rilevante entità, negli ultimi tempi non appaiono più come le forme più efficaci per rispondere alle sfide di un mondo in rapida trasformazione, che si deve adeguare alle regole ferree della globalizzazione e al consolidarsi di entità urbane sempre più estese che dalle metropoli si estendono progressivamente ai conglomerati delle megalopoli.

Di fronte a queste nuove realtà bisogna necessariamente adeguare il sistema delle risposte.

Quindi probabilmente bisognerà passare dall’idea della Regione al Plurale a quella della Metropoli Regionale, con l’obiettivo di far diventare tutto il territorio regionale un’unica realtà, programmando una serie di interventi che nel tempo consentano ad ogni realtà periferica di mantenere il valore delle proprie specificità esaltandole ed inserendole in una cornice unitaria dotata di adeguati servizi collettivi, infrastrutture efficienti, eliminazioni di doppioni e quant’altro.

In questo nuovo disegno per certi aspetti avveniristico, che però diventerà realtà in tempi brevi anche se ancora non se ne percepiscono le urgenze, la città e il territorio piceno dovrebbero svolgere una funzione fondamentale, come luogo della cultura , in cui vanno compresi i valori urbani, architettonici, artistici, del paesaggio e delle tradizioni antropiche, della parte sud della Regione, quasi a voler creare un contraltare all’altra area culturale del nord della Regione, esaltata dalla presenza di Urbino  e del territorio urbinate.

La funzione di Ascoli e del suo territorio appare fondamentale anche per i collegamenti con la confinante Regione Abruzzese ed in particolare con le realtà Umbro- Laziali e con la capitale Roma.

Da qui l’esigenza di prevedere forme di collegamento con questa realtà,  funzionali, ecocompatibili, economiche e sistemiche.

In questa prospettiva la realizzazione della Ferrovia dei due Mari da San Benedetto del Tronto a Roma e in un primo momento almeno come Ferrovia dei Due Parchi dalla Costa Adriatica ai due Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e dei Monti della Laga e del Gran Sasso non deve più apparire come un sterile sogno dei soliti utopisti, bensì come una struttura fondamentale della irrinunciabile creazione della Metropoli Regionale delle Marche, cui prima o poi bisognerà necessariamente tendere.

E’ per questo motivo che appare riduttiva la previsione di cui all’art, 39 delle NTA del PRG dedicato alla Mobilità: Ferrrovia e relative pertinenze, quando si limita ad affermare che “Le aree relative alla linea ferroviaria sono destinate al mantenimento e al potenziamento della stessa infrastruttura”, limitando il collegamento al tratto tra Ascoli e San Benedetto del Tronto.

Appare necessario, invece, che nel nuovo PRG venga previsto ed indicato il tracciato della linea ferroviaria che dall’attuale binario tronco della Stazione Ferroviaria consenta il superamento del tessuto urbano di Ascoli sino ai confini del territorio comunale per creare le condizioni di una futura realizzazione della nuova linea ferroviaria dei Due Mari o , almeno e in prima battuta, dei Due Parchi.

Una risposta negativa a questa  pressante richiesta della Sezione di Italia Nostra deve ritenersi una ulteriore conferma della occasione sprecata di questo nuovo PRG cittadino.”


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