ANCONA – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato, giunto in redazione, da parte del Segretario Generale Funzione Pubblica Cgil Marche, Alessandro Pertoldi, sulla questione sanità:

“Il nostro Servizio sanitario regionale non può reggere, in assenza di una reale riorganizzazione del sistema, un ulteriore taglio alla spesa del personale dopo le manovre finanziarie di contenimento dell’ultimo triennio che hanno determinato una significativa diminuzione di operatori sanitari.

La stessa Regione Marche, con la sottoscrizione in data 17 febbraio  del Protocollo programmatico relativo al processo di riorganizzazione in campo sanitario e socio-sanitario, ha ammesso che i tagli operati sui livelli occupazionali e sulla spesa del personale sono stati significativi.

Nel solo confronto 2011 – 2012 le Marche hanno registrato in un anno una perdita di 491 figure professionali (dato ufficiale e certificato). La perdita complessiva nel triennio 2011 – 2013 si attesta  su circa 1500 operatori.

Un’altra manovra sulla spesa del personale avrà conseguenze dirette sui cittadini marchigiani in quanto  determinerà inevitabilmente un peggioramento sui versanti della qualità e della quantità di servizi e prestazioni con rischi concreti sul piano occupazionale per i lavoratori della sanità marchigiana soprattutto per i lavoratori precari.

Nonostante le pesanti manovre operate sulla spesa del personale negli ultimi anni la nostra Regione non è si ancora allineata a quanto imposto dalla normativa statale che vorrebbe l’adeguamento ai livelli di  spesa del personale al valore 2004 ridotto del  1,4%.Per raggiungere tale vincolo, la Regione Marche dovrebbe procedere ad ulteriori tagli sulla spesa del personale  per più di sette milioni di euro (7.294.000 euro). 

Alla Regione Marche chiediamo di rispettare gli impegni assunti con il protocollo sottoscritto in data 17 febbraio con Cgil, Cisl, Uil (copertura del turn over e dei posti vacanti, proroga dei contratti di lavoro a termine, stabilizzazione del personale precario) avvalendosi della possibilità offerta dal Nuovo Patto per la Salute 2014 – 2016 (art. 22 dell’intesa Governo Regioni) che rinvia il raggiungimento del vincolo di contenimento della spesa attraverso un percorso graduale fino al 2020”.


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