ASCOLI – “Ascoli era uno dei comuni con l’Imu più bassa d’Italia. Eravamo al 4 per mille sulla prima casa, ma col passaggio alla Tasi siamo stati penalizzati”. Lo ha detto a “SkyTg24 Economia” il sindaco Guido Castelli, in una puntata dedicata al tema delle tasse sulle abitazioni.

“E’ assurdo – ha accusato il primo cittadino – per ottenere invarianza di gettito abbiamo dovuto utilizzare la leva fiscale. Sono stati premiati quelli che tassavano di più”.

Castelli ha ricordato come in cinque anni gli enti locali abbiano prodotto un miglioramento di saldi di finanza pubblica per 16 miliardi di euro. “Ormai siamo alla frutta, il giochino è sempre quello di scambiare i tagli con la capacità fiscale. Così facendo, il premier appare valoroso, mentre il sindaco è lo sceriffo cattivo. Si sta deteriorando il patrimonio immobiliare italiano, o tagliamo i servizi e l’assistenza ai disabili, o mettiamo mano alle aliquote. Noi ci mettiamo la faccia, facciamo il lavoro sporco”.

L’incasso Tasi va interamente ai Comuni, a differenza dei ricavi sugli immobili di categoria D che vengono girati a Roma. “Il vero problema – ha concluso Castelli – è che lo Stato si è quasi del tutto ritirato dal finanziamento dei comuni e ha quindi affermato un principio di autonomia che nasconde una fregatura. Se ti tolgono i finanziamenti per far quadrare i conti, è inevitabile che metti mano alle aliquote”.


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