CASTEL DI LAMA – Durissima replica del sindaco Francesco Ruggeri alle parole dell’ex sindaco e attuale consigliere di minoranza Domenico Re. Quest’ultimo aveva recentemente contestato la cattiva gestione delle risorse finanziarie oltre che una mancanza di programmazione da parte della nuova giunta da poco insediata in Comune.

Riportiamo per intero il comunicato del sindaco:

“In politica bisognerebbe avere più pudore. Sentire il massimo responsabile delle difficoltà finanziarie del nostro Comune pontificare sull’amministrazione è semplicemente ridicolo. Noi non prendiamo lezioni da chi, mentre Castel di Lama cresceva, non ha salvaguardato i conti ma, anzi, li ha dissestati.  Le accuse rivolte sono prive di fondamento e i cittadini possono vederle. Con i voucher hanno lavorato trenta persone che avevano bisogno, nella gestione dei parcheggi della fiera abbiamo dato lavoro a venti ragazzi disoccupati. Quando ha ricoperto il ruolo di sindaco, ci sono stati solo due miracolati che sono costati alla comunità 1 milione e 200mila euro. Perché non ci spiega quali furono i criteri per sceglierli e per rinnovare il loro contratto per ben 16 anni? Si possono dire o sono inconfessabili? 

Noi abbiamo ereditato una situazione difficilissima nonostante questo siamo riusciti a garantire quanto promesso in campagna elettorale come la gratuità del trasporto scolastico per aiutare tutte le famiglie. Sugli sfratti poi, cosa di cui Re non si è mai occupato, abbiamo affrontato ogni situazione, cercando di aiutare, dentro i limiti della legge, le famiglie in difficoltà.

Re deve spiegare a tutti i cittadini la cessione al Consind della rete fognaria avvenuta nel 2002 senza che le aree fossero state acquisite dal Comune. Per quella vicenda oggi si rischia che le tasse dei cittadini di Castel di Lama debbano essere impiegate per un risarcimento milionario. Re infine confonde la normale dialettica politica per dissapori: stia sereno, nessuno, se non qualche stolto, può dare ascolto alle sirene di chi è stato sconfitto dalla storia e dalle urne”.


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