CASTEL DI LAMA -Il Movimento 5 Stelle di Castel di Lama si rivolge direttamente al Presdiente della Provincia D’Erasmo in merito alla convocazione dell’ATA prevista per oggi.

Scrivono i pentastellati: “in data odierna è stata convocata l’ATA .N oi del gruppo del M5S di Castel di Lama abbiamo spedito una lettera al neo presidente della Provincia di Ascoli Piceno, al sindaco di Castel di Lama Francesco Ruggieri ed al Sindaco di Appignano del Tronto Nazzarena Agostini perché si facciano promotori di una iniziativa coraggiosa: capire senza incertezze se le acque ed i terreni attorno alla discarica di Relluce ed in particolare il Fosso della Metà ed il Torrente Chifenti siano stati inquinati/contamitati. A distanza di due anni dalle verifiche ispettive del Nucleo Operativo della Provincia di Ascoli Piceno e di ARPAM che hanno portato anche alla sospensione per tre mesi delle attività in discarica, nessuno è ancora riuscito ad esprimersi in merito sulla base di dati scientifici inconfutabili.

Il paradosso è che si sta valutando se il progetto della 6° vasca di Relluce sia da approvare o meno senza verificare se i terreni e le acque che la contornano siano contaminati o meno dall’esistente discarica. Qualora lo fossero più che di 6° vasca si dovrebbe parlare di bonifica e lo stesso discorso varrebbe per tutti gli ipotetici siti alternativi a Relluce che già ospitano discariche chiuse e che si ipotizza di riaprire. Possibile che in due anni a nessuno sia venuto in mente di verificare questo alla luce del rapporto stilato da ARPAM dove si parla di acque del Fosso della Metà ed del Torrente Chifenti presentano indici di inquinamento ambientale, alla luce dei continui sforamenti delle concentrazioni soglia di contaminazione di ferro, manganese e solfati nelle acque sotterranee a monte e a valle della discarica e di quelli meno pubblicizzati di Nitrati e Ammoniaca registrati sulle acque superficiali della discarica?

A questo punto, vista l’emergenza rifiuti e la convocazione dell’ATA, pensiamo sia doveroso affrontare il problema senza ulteriori indugi e per questo abbiamo chiesto ad ARPAM di attivarsi in merito utilizzando le migliori tecniche a disposizione e garantendo il necessario approfondimento che sino adesso non è stato fatto. Per studiare la questione naturalmente non basta la ricognizione, come proponeva qualche sindaco rivierasco, bensi la “curiosità” di voler capire e soprattutto il tempo necessario per ottenere i risultati, tempo che naturalmente non è compatibile con l’emergenza rifiuti che è alle porte ma della quale non siamo responsabili ma vittime.”


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