ROMA – Sono 33610 i siti di amianto in Italia, o meglio, sono quelli censiti, perché da Calabria e Sicilia (salvo scarsissimi dati) persiste da anni un black out d’informazioni. Per la verità sulla mappa del ministero dell’Ambiente anche la Campania è ‘pulita’ ma sembra che qualche dato sia emerso. E di queste migliaia di puntini del cosiddetto Piano nazionale amianto, aggiornato al luglio 2014, la maggiore concentrazione è soprattutto nelle Marche e nell’Abruzzo (50% dei dati), e un po’ su tutto il versante adriatico.

La mappa sullo Stato delle bonifiche indica che solo 832 sono i siti bonificati, 339 quelli parzialmente bonificati (con prime misure di messa in sicurezza con le risorse economiche disponibili) e 30309 quelli ancora da bonificare.

La presenza di eternit o di cemento-amianto riguarda scuole (che per le Regioni hanno la priorità nei finanziamenti per la bonifica), tetti di edifici anche pubblici, ospedali, case di riposo, aree residenziali e industriali attive o dismesse (779 in totale). Ma la mappatura non è proprio fedele alla realtà perché c’è disomogeneità nei criteri di raccolta dati da parte delle Regioni e delle Province autonome, che entro il 30 giugno di ogni anno hanno l’obbligo di trasmettere i dati sulla presenza di amianto, nonostante le modalità di esecuzione della mappatura siano state concordate e definite a livello nazionale.

Il numero totale delle discariche operative, nel 2010, che hanno smaltito rifiuti di materiali da costruzione contenenti amianto, sono 22 (10 al Nord, 4 al Centro e 8 al Sud). Delle 90 mila tonnellate (90,2% del totale) di questi rifiuti smaltiti in discarica per rifiuti non pericolosi (secondo l’Ispra) circa 60 mila vanno nel Nord del Paese, poco più di 23 mila al Centro e 7 mila al Sud.

La regione che smaltisce la quantità maggiore è il Piemonte, con oltre 39 mila tonnellate (39,3%). In questi ultimi tempi, a causa dell’esaurimento di queste discariche e la mancata costruzione di nuove, spiega l’Ispra, molti rifiuti sono stati esportati in paesi comunitari, come Germania e Austria.


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