ASCOLI PICENO – Crisi e, allo stesso tempo, voglia di fare impresa. Ma che impresa? Che futuro? Quale lavoro? Innovazione e idee innovative restano la chiave di volta per le speranze del Piceno.

“La Cna di Ascoli lavorerà nel 2015 con ancora maggiore determinazione su questo fronte perché tutte le analisi ci portano a dire che questo sarà il campo nel quale si giocherà l’economia del Piceno e tutta la tenuta sociale di un territorio”. Così Luigi Passaretti commenta l’azione della Cna Picena nel campo delle start up innovative e realizzate da quei tanti giovani che hanno un’idea d’impresa e un sogno professionale da realizzare. Azioni che saranno al centro del convegno organizzato dall’Associazione per venerdì 12 dicembre (ore 10) nella Sala della Vittoria della Pinacoteca, ad Ascoli Piceno in piazza Arringo.

Innovazione, parola d’ordine. Da un’indagine del Centro studi regionale della Cna in questo terzo trimestre 2014 ben 92 imprese del Piceno su 100 prevedono di avere difficoltà a trovare profili professionali adeguati alle esigenze dell’impresa e in grado di fornire il necessario valore aggiunto all’attività. Anche per questo motivo, in questo caso i dati del Centro studi regionale della Cna si riferiscono ai primi 9 mesi del 2014, sono entrati nell’organico delle aziende con meno di 50 dipendenti un numero di dirigenti, specialisti e tecnici pari all’11 per cento della forza lavoro complessivo. Un dato molto inferiore alla media nazionale questi profili cosiddetti highs kill con una percentuale pari al 18 per cento dell’intera forza lavoro di un’azienda.

“Voglia” di start up sempre meno convenzionali.  “Il 2015 – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli – per l’avvio delle imprese varrà più che mail il principio che è la domanda del mercato a decidere le sorti delle imprese esistenti e sopratutto delle nuove che si affacciano nel mondo dell’imprenditoria”.

Servizi e turismo, idee innovative. La richiesta del territorio, sempre secondo l’analisi della Cna Picena, si misura anche in base al trend che ha avuto l’economia nei primi nove mesi del 2014. L’occupazione maschile nel Piceno continua a calare (meno 2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013) mentre recupera (più 1,9 per cento rispetto al 2013) quella femminile, proprio per la maggiore richiesta del mercato nei settori del servizi e soprattutto del turismo.

Giovani sempre a… rischio. In attesa dello slancio impresso dalle start up di ultimissima generazione, l’imprenditoria giovanile (con titolari con meno di 35 anni), così come l’occupazione degli under 29, resta critica. Fra il 2011 e il 2014 le imprese giovanile nel Piceno sono passate da 4.506 a 4.172, con una flessione del 3 per cento. Ma nel Piceno resta la sia pur magra consolazione che su questo fronte ha fatto registrare il calo più contenuto rispetto al resto della regione che, nello stesso periodo, ha registrato una flessione del 5,4 per cento.mp


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