MACERATA – “Katia Reginella è affetta da ritardo mentale congenito, vittima di gravi violenze subite già dall’infanzia e in seguito da parte del marito Denny Pruscino, e sarebbe dovuta essere riconosciuta non imputabile per la morte del figlio”.

Questa è la dichiarazione dell’avvocato Vincenzo di Nanna (difensore della donna) inerente alla condanna a 25 anni emessa dalla Corte d’Assise di Macerata per l’uccisione del piccolo Jason avvenuta nel luglio 2011. Denny Pruscino è stato condannato all’ergastolo.

Il legale ha quindi fatto appello contro la sentenza.


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