di Tiziana Ovelli

ASCOLI PICENO – Si chiama Next Generation Sequencing la tecnica più innovativa nella diagnostica di biologia molecolare. Questo nuovo metodo potrà ora essere praticato anche nel laboratorio dell’Unità Operativa di Ematologia dell’Ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno grazie al sostegno dell’AIL (Associazione Italiana contro le Leucemie) e alla generosità di una famiglia ascolana che con il suo lodevole contributo ha permesso all’AIL di donare la strumentazione necessaria per la messa in opera di questa rivoluzionaria tecnica.

La Next Generation Sequencing, applicata a casi di malattie neoplatische del midollo osseo e degli organi linfatici, è una metodica di laboratorio che permette in maniera precisa e completa di individuare le alterazioni genetiche note e nuove alterazioni genetiche localizzate in particolari zone dei cromosomi, che sono alla base o fanno parte di alterazioni che si realizzano in corso di malattie tumorali.

Lo strumento donato per eseguire la Next Generation Sequencing ha elevate potenzialità e permette di valutare contemporaneamente più geni coinvolti nella stessa malattia con il risultato dell’indagine ottenibile in meno di 24 ore. Verificando la presenza di determinate alterazioni genetiche mediante questo strumento, l’Unità Operativa di Ematologia ha la possibilità di verificare quale potrà essere il possibile andamento della malattia e pertanto stabilire quale potrà essere la terapia migliore per ciascun singolo caso trattato (terapia personalizzata) e verificare se dopo la terapia vi è un residuo, anche molto piccolo (di poche cellule), di malattia. Queste sono solo alcune delle potenzialità di questo strumento, che può essere utilizzato anche per la diagnosi di malattie o alterazioni genetiche che predispongono a determinate malattie non tumorali e per la diagnosi prenatale di malattie genetiche.

Un’eccellenza di cui solo pochi ospedali italiani possono avvalersi, tra questi ora si può annoverare anche il centro di ematologia dell’ospedale Mazzoni di Ascoli Piceno.

Un sentito ringraziamento è doveroso alla famiglia che con tanta generosità e sensibilità verso il prossimo ha concretamente partecipato al rinnovamento tecnologico per la diagnosi e la cura delle malattie di cui l’UO si occupa.

 


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