ASCOLI PICENO – Il Direttore Generale Lovato riguardo alla sanzione dopo gli scontri di Pisa farà ricorso:”Per quanto riguarda la sanzione, presenteremo ricorso proveremo a dimostrare che alcune cose sono successe ma non tutte quelle che ci sono state addebitate ma sono valutazioni che esulano dal nostro volere. Sono stato contento per il comportamento di  dei tifosi contro la Lucchese.Eravamo osservati speciali.I tifosi sostengono che la premeditazione che è stata una delle basi dell’accusa non esiste , hanno fatto il viaggio scortati dalla polizia che non ha rilevato nessun comportamento inopportuno, i fatti sono stati enfatizzati.Ribadisco che certe cose sono successe e non devono succedere, la situazione è stata ricostruita non completamente vera a quanto sembra e speriamo in questo senso di ottenere uno sconto. Il comportamento mi auguro sia d’ora in poi adeguato per avere sempre in nostri tifosi a seguito.”

Di seguito riportiamo il comunicato dell’Associazione “Solo x l’Ascoli”

Come associazione dei tifosi bianconeri abbiamo temporeggiato prima di esprimere il nostro pensiero riguardo la pesantissima sanzione comminata dal Prefetto di Ascoli Piceno nei confronti della tifoseria ascolana, sulla scorta delle indicazioni fornite dal CASMS, in quanto volevamo attendere gli sviluppi e vedere come si sarebbero mosse le istituzioni.
Molti nostri associati erano a Pisa ed hanno seguito “minuto per minuto” l’andamento dei fatti, perché si sono svolti sotto i nostri occhi. Premettendo che la violenza è da condannare sempre, in quegli attimi ci siamo chiesti come fosse possibile che un servizio d’ordine fosse organizzato in quella maniera così poco efficiente. Ne abbiamo fatte centinaia di trasferte ed ormai si riconoscono “a naso” quali sono i servizi d’ordine che funzionano e quali no. Erano presenti anche impiegati della Questura di Ascoli Piceno che facevano da scorta ai bus ed avranno notato, loro più di noi, le “differenze” tra quel servizio d’ordine e quello che viene svolto ad Ascoli in occasione delle gare interne.
Noi ci chiediamo:
1. Se la carovana di tifosi ascolani, che è stata fermata al casello autostradale e “accompagnata” dalle forze dell’ordine verso lo stadio, fosse stata scortata per arrivare in tempo per l’inizio della partita, sarebbe stato sfondato un cancello per entrare nel settore? A Pistoia, Ferrara, Reggio Emilia, L’Aquila e San Marino (le trasferte che hanno avuto un seguito superiore a quello registrato a Pisa) non è successo nulla di tutto ciò…
2. Se il percorso “obbligato” su cui era stato deciso di far transitare i mezzi dei tifosi ascolani prevede delle vie laterali in prossimità dello stadio, perché queste non sono state chiuse o bloccate tenendo a debita distanza i “tifosi pisani”, invece ci farli rimanere a poco più di 15 metri dalla fila di auto e bus che sopraggiungevano SCORTATI e col solo scopo di VEDERE LA PARTITA?
3. Perché il cordone di polizia schierato per arginare i “tifosi pisani”, ha consentito loro di tirare contro auto e bus ascolani INCOLONNATI delle bombe carta, di cui una – da ciò che si è letto nelle cronache toscane – sembra abbia ferito un agente di Polizia?
4. Se l’intero tragitto percorso dai mezzi ascolani fosse stato ben presidiato dalle forze dell’ordine pisane, sarebbe successo tutto ciò, compresa la “reazione” di alcuni tifosi ascolani che hanno risposto ai lanci di bombe carta lanciate dai “tifosi pisani” appostati nella via laterale ancorché “presidiata” dalle forze dell’ordine?
Sono domande lecite che chi era a Pisa si è posto già nell’immediatezza dei fatti e ci avrebbe fatto piacere se, in un’ottica di collaborazione, la Questura di Ascoli Piceno od il Prefetto ci avesse convocato come associazione riconosciuta dei tifosi ascolani, magari per sentire la versione dei fatti di chi realmente era lì, ossia noi tifosi e gli stessi Agenti della Questura di Ascoli Piceno che scortavano i bus, anche per essere ragguagliati da questi ultimi sul clima assolutamente sereno che c’era stato durante il viaggio verso Pisa. Il Prefetto, a nostro avviso, avrebbe dovuto accertarsi di tutto ciò prima di emanare il provvedimento sulla scorta delle direttive formulate dal CASMS, avendo il coraggio anche di non accoglierle se ritenute eccessive, come ha fatto ieri il collega Prefetto di Napoli per una identica situazione in vista della partita Napoli-Inter.
Pur stigmatizzando ogni tipo di violenza, che fa solo del male al calcio, per tutto ciò sopra descritto riteniamo che la sanzione ratificata dal Prefetto di Ascoli Piceno sia abnorme e spropositata rispetto ai fatti successi ed in rapporto alla non corretta assegnazione di responsabilità che si è dato alle diverse componenti interessate agli stessi: responsabili del servizio d’ordine, “tifoseria pisana” e “tifoseria ascolana”.

 


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