ASCOLI PICENO – La crisi economica che sembra non avere fine, porta con sé una sequela di problematiche sociali che producono una variazione nello scenario consueto degli aiuti caritatevoli. Con l’aumento della povertà in Italia, gli enti e associazioni dedite al conforto delle persone indigenti hanno notevolmente aumentato il loro lavoro rinnovando progetti a salvaguardia della persona bisognosa di assistenza.
Un’ aspetto fondamentale è quello legato all’aumento di richieste di cibo per soddisfare la domanda di vitto da parte di enti assistenziali che ogni giorno distribuiscono pasti o alimenti ad un numero crescente di persone.

Il progetto “Contro lo spreco, contro la fame”, presentato dalla Fondazione Banco Alimentare Marche Onlus con il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, ha l’obiettivo di raccogliere e distribuire le eccedenze di cibo originate dai processi di produzione delle industrie agro alimentari, dalla GDO – Grande Distribuzione Organizzata delle Marche, in particolare delle Province di Ascoli Piceno e Fermo, da nuove fonti di spreco come ristoranti, mense aziendali, esercizi commerciali, laboratori di panificazione o gastronomia artigiane, attraverso un’ampia rete di partnership, volontari e mezzi.
Il Banco Alimentare Marche può contare sull’opera di 5.000 volontari, 104 enti convenzionati per la distribuzione di pasti e generi alimentari, 480 supermercati della regione e un totale di 2.200 tonnellate di cibo raccolto in un anno.
Industrie alimentari nazionali con sede in regione mettono a disposizione i loro prodotti come la Ferrero, Nestlè, Findus, Barilla, ed inoltre è attivo un importante accordo con il Gruppo Gabrielli e Penny Market per il ritiro dei prodotti freschi che, grazie all’aiuto dei volontari, vengono recuperati e distribuiti in giornata apportando un ulteriore diminuzione degli sprechi di questi generi alimentari facilmente deperibili.

Con il sostegno della Fondazione Carisap, il Banco Alimentare intende migliorare la logistica nella raccolta di cibo per incrementare la frequenza dei ritiri delle eccedenze creando, a livello informatico, una struttura permanente che consentirà una maggiore efficienza dell’intera macchina organizzativa con una azione dei volontari sempre più capillare e diffusa.


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