ASCOLI PICENO – E’ molto duro l’attacco del Movimento 5 Stelle nei confronti della Giunta Regionale a guida Pd in merito alla spinosissima questione della sanità picena.
In una nota, il Consigliere regionale Peppe Giorgini scrive che è in atto ” lo smantellamento sistematico e certosino del sistema sanitario attuato dal Partito Democratico ,ormai quasi giunto alla parola fine. L’obiettivo di questo grande, e tanto osannato, piano di riordino sanitario, è dunque incentrato nella soppressione dei molti ospedali e tutto ciò per avere un unico presidio sanitario per provincia (probabilmente coincidente con il presidio attualmente presente nel capoluogo di provincia). L’Innominato ospedale unico è sabbia negli occhi, e oppio per la mente. A Pesaro, dove la manovra sembra già essere in atto, sono decine i sindaci dello stesso Pd che si stanno ribellando, giustamente, per bloccare questo ennesimo scempio che colpisce mortalmente il diritto alla Salute e sfregia irreparabilmente la nostra Costituzione.”
Continua Giorgini:”uno stato democratico, dovrebbe garantire a tutti i cittadini l’effettivo diritto alla salute; ma qui siamo di fronte a due temi importanti: il primo è se questo stato è veramente democratico. Il secondo è quello se l’art. 32 della nostra costituzione conti ancora qualcosa. La spesa per la sanità Marchigiana, nel bilancio di previsione, è di circa 3 mld di €; molti di questi soldi servono per coprire le spese di dirigenti, funzionari e galoppini amministrativi, messi li solo per replicare un patto di scambio ormai eterno, tra accordi politici e nominati , come nei peggiori metodi clientelari”
Prosegue la disamina dell’esponente pentastellato: “Questa è l’Italia oggi; questa è la sanità oggi; questa è la sanità nelle Marche e nel Piceno oggi. Negli ospedali del Piceno si muore: Si muore perché manca il personale, si muore perché manca l’organizzazione, si muore perché manca molto spesso la competenza e si morirà ancora perché la politica vuole sopprimere dei presidi sanitari fondamentali senza potenziare gli altri; tutto ciò per un puro discorso economico e di bilancio, ma con uno scopo ben predeterminato: agevolare gli istituti privati. Nel Piceno il presidio sanitario di San Benedetto rischia di essere soppresso. Si avete letto bene! Io penso questo! Come d’altronde è successo a Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro! E tutto ciò per raggiungere il fine di questo scellerato progetto, che sembrerebbe vertire su di unico presidio sanitario per provincia.”
Conclude Giorgini: “a questo punto c’è da chiedersi se il depotenziamento dell’ospedale di San Benedetto del Tronto, che si è avuto negli ultimi anni e che sat accelerando in questi mesi, è uno dei tasselli di questo infausto progetto?. Toccherà quindi alla città di San Benedetto perdere questo servizio fondamentale. Almeno a Pesaro i Sindaci hanno il coraggio di ribellarsi! A San Benedetto, invece il silenzio più assoluto della politica, sia di sinistra che di destra, è un silenzio assordante! La Sanità in Italia, visto il percorso che il Pd ha ormai intrapreso da anni, rischia di diventare una questione privata; ma è dunque questo l’obiettivo ultimo dei governi regionali e nazionali, targati PD? È chiaro, e lampante, a tutti i cittadini il senso del loro progetto: lasciare al pubblico “ il brodo”, cioè i reparti più costosi come la rianimazione e il pronto soccorso, e dare al privato tutto il resto, “ la ciccia ”.
Io rimango sempre più esterrefatto dalla superficialità di certi interventi da parte di un consigliere regionale: ancora una volta riporta informazioni errate. Come nella foto allegata si vede che l’intero costo del personale (dirigenti, medici, amministrativi ed infermieri….) non arriva al 30% dei costi totali che è un parametro assolutamente in linea con i benchmark delle aziende del settore servizi. La questione è prettamente politica e finchè non eleggeremo in regioni rappresentanti all’altezza la situazione non potrà che peggiorare, che senso ha eleggere un rappresentante che nemmeno capisce come è fatto un conto economico? Lo abbiamo eletto soltanto per andare a fare figuracce?
fonte dati: http://www.asur.marche.it/viewdoc.asp?CO_ID=20121
Per me sarebbe meglio che quel 30% in linea con le altre aziende come dici tu, siano investiti sempre più per personale medico e paramedico e meno per dirigenti e amministrativi di vario genere.
La tecnologia odierna permetterebbe questa tendenza, accorpando le funzioni e le attività amministrative lasciando il decentramento del personale tecnico.
Io sono di questo parere.
Partento dalla sciagura ipotesi che si scelga la via dell’ospedale unico di Vallata (a spese della comunità, ovviamente e per far arricchire qualche amico imprenditore), da costruire “un pò più in là”, il sindaco del capoluogo ha più volte rinnovato la propria disponibilità a cedere
gratuitamente alla regione un’ampia superficie localizzata a Campolungo. Se invece prevarrà la “ragione” , le recenti esternalizzazioni di Ceriscioli,
lasciano intravedere la possibilità che l’ospedale unico venga
individuato in uno dei due plessi attualmente esistenti. Anche in
quest’ultimo caso l’Amministrazione comunale del Capoluogo si potrebbe rendere
disponibile a tutte le iniziative eventualmente necessarie per gli ampliamenti dell’attuale nosocomio provinciale del “Mazzoni”. Ovviamente se si dovesse scegliere questa seconda ipotesi, ripeto la più giusta semplice per i cittadini dell’intero territorio, che, ricordiamocelo, va da Arquata del Tronto, passando per Comunanza ed arrivare a Cupramarittima, ci accorgeremmo che l’ospedale “unico” gia ce l’abbiamo.