MACERATA – Un uomo di Pieve Torina è stato arrestato in flagranza di reato per aver praticato il bracconaggio da un appostamento abusivo per cacciare ungulati, carnivori e avifauna allestito nelle vicinanze della sua abitazione e a poca distanza dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Grazie al monitoraggio dei movimenti di due lupi muniti di radiocollare è stato possibile scoprire il luogo di appostamento per la caccia e risalire al bracconiere. Questo il risultato di una complessa ed articolata attività di indagine svolta dal Comando Stazione Forestale di Fiastra in collaborazione con il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente di Visso e dei Comandi Provinciali di Macerata e Ancona e portata a termine il 5 febbraio.

A seguito del provvedimento di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata nei confronti dell’indagato sono stati rinvenuti nei pressi dell’appostamento di caccia bossoli di cartucce, reti per uccellagione e lacci in corda di acciaio per la cattura di cinghiali, come pure una carcassa di ovino utilizzata probabilmente come esca per gli animali carnivori.

Con la collaborazione dei Vigili del Fuoco di Macerata sono stati anche effettuati sondaggi sul terreno dissotterrando carcasse di volpi, ovini e cani, che sono state avviate all’Istituto Zooprofilattico per le Marche e l’Umbria per gli opportuni accertamenti sanitari. Dalla perquisizione dell’abitazione, oltre al rinvenimento di mezzi non consentiti per la caccia, sono emerse alcune irregolarità nella detenzione delle armi e del munizionamento che hanno comportato l’arresto in flagranza dell’indagato, poi ristretto ai domiciliari. L’uomo deteneva circa 40 fucili, di cui alcuni non denunciati ed altri senza matricola.

L’attività di contrasto al bracconaggio rimane molto alta sia per i danni alla fauna selvatica particolarmente protetta come il lupo, ma anche per garantire condizioni di sicurezza per i fruitori delle aree naturali.


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