ASCOLI PICENO – I Comitati Tutela Colline Picene, Tutela del Bretta e ci RifiutiAmo si sono riuniti davanti alla sede della Provincia dove avrebbe dovuto tenersi una riunione dell’Assemblea dei Sindaci (ATA) per discutere il nuovo piano dei rifiuti.

Ma l’Assemblea non si è riunita e questa discussione sui rifiuti, cui avremmo voluto presenziare, è stata ancora rinviata.

“Nel frattempo apprendiamo che è stato chiesto alle due aziende che gestiscono i rifiuti nella Provincia – Picenambiente e Ascoli Servizi – di “predisporre una proposta unitaria rispetto al piano d’ambito” e la cosa ci preoccupa poiché, vista sin qui l’inerzia dell’ATA, temiamo che le due aziende possano prendere l’iniziativa e condizionare il piano d’ambito con questioni che poco hanno a che fare con gli interessi dei cittadini, la loro salute e l’ambiente.”

“Noi siamo intervenuti per chiedere che le istituzioni preposte assolvano appieno al compito per cui sono state designate dallo stato – da noi cittadini – e su questo vigileremo. Intanto prosegue, in deroga alle norme, l’abbancamento alla discarica della Geta nella Valle del Bretta senza che si prendano seriamente in considerazione ipotesi alternative.”

“Abbiamo parlato con il Presidente della Provincia e con i sindaci di Ascoli e di San Benedetto per sollecitarli a individuare soluzioni diverse, ma li abbiamo sentiti parlare solo di Relluce e della Geta: questi due siti non possono continuare a ospitare una discarica perché si trovano in posizioni assolutamente inadatte per diversi motivi, dalla vicinanza a parchi naturali all’insufficienza delle strade, dai cedimenti del terreno ad evidenti quanto ignorati problemi di inquinamento, tutte cose documentate da atti ufficiali e diffide delle autorità preposte, come del resto abbiamo già denunciato nelle nostre osservazioni e su tutti i giornali.”

Abbiamo chiesto di ridurre drasticamente il conferimento dei rifiuti in discarica: il Friuli Venezia Giulia oggi porta in discarica solo il 6 per cento dei rifiuti, noi ancora il 50 per cento: ciò comporta costi insostenibili. La Provincia e i Comuni dell’ATA sostengono di aver scelto la Geta perché costa 95 euro a tonnellata mentre Fermo ne chiede 135, e quindi costerebbe per i cittadini il 45% in più: questa affermazione è strumentale! La discarica rappresenta una minima parte del servizio: rispettando i livelli di raccolta differenziata non solo l’aumento si annulla, ma si riduce la bolletta e si fanno risparmiare i cittadini2.

“Per questo non vogliamo discutere di discariche ma di vere e proprie piattaforme ecologiche dove preparare i rifiuti per il riuso, riciclaggio e recupero di materiali ed energia (vetro, carta, metalli, edili, compostaggio): questo dovrebbe essere il contenuto del nuovo piano dei rifiuti, un piano a favore delle imprese e al servizio dei cittadini.”


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