ASCOLI PICENO – Recentemente il Tribunale di Ascoli Piceno ha emesso una sentenza molto importante. Aveva come oggetto la riscossione dei buoni postali fruttiferi con clausola Pfr in caso di cointestatario deceduto resa all’esito di un giudizio intrapreso da due risparmiatrici di Ascoli contro Poste Italiane.

A raccontarci la vicenda l’Avvocato Massimo Cappelli di Ascoli, rappresentante delle risparmiatrici (madre e figlia).

In pratica la signora G. C. e il marito avevano sottoscritto, a fine anni 90, presso le Poste Italiane dei buoni fruttiferi postali sui quali era apposta la clausola Pfr ovvero “con Pari Facoltà di Rimborso”. Permetteva a ciascuno dei due di poter riscuotere l’intero, o una parte, in qualsiasi momento consegnando solamente uno dei buoni.

Alla morte del marito si è aperta la successione con le due figlie della coppia. Nel momento in cui G.C. e una delle figlie, I. P., si erano presentate alle Poste Italiane richiedendo la riscossione delle proprie parti di eredità si sono viste negare tale possibilità stante il fatto che l’altra figlia si opponeva al ritiro dei buoni prima della loro scadenza trentennale.

“Le Poste Italiane  – spiega l’Avvocato Massimo Cappelli –  in base ad una prassi interna non sorretta da alcuna disposizione di legge richiedevano la quietanza congiunta di tutti gli eredi non potendo (a detta loro) in difetto provvedere diversamente impedendo pertanto anche alla signora G. C. (ora 93enne) che aveva sottoscritto i buoni insieme al marito di riscuotere i risparmi di una vita e di poterne godere i frutti negli anni che le rimanevano”.

Mamma e figlia, pertanto, si sono rivolte al legale ascolano per ottenere giustizia.

Il Tribunale di Ascoli Piceno, tramite il Giudice Enza Foti, ha dichiarato che è illegittimo il comportamento di Poste Italiane che nega il rimborso di buoni fruttiferi postali con clausola Pfr in caso di cointestatario deceduto dove l’altro intenda riscuotere la sua parte non potendo richiedere la quietanza di tutti gli eredi.

Il Tribunale ha accolto la tesi dell’Avvocato Massimo Cappelli: “Ciascun cointestatario del titolo è legittimato alla riscossione, indipendentemente dall’esistenza in vita dell’altro. E’ stata emessa un’importante pronuncia di giustizia sociale permettendo a coloro che avevano sottoscritto dei buoni fruttiferi postali negli anni di poter riscuotere i propri risparmi senza dover necessariamente sottostare alle volontà degli altri eredi, ponendo così fine ad un comportamento illegittimo di Poste Italiane”.

Tale innovativa pronuncia è, infatti, la prima ad essere stata emessa dal Tribunale di Ascoli Piceno sull’argomento ed una delle poche a livello nazionale.

“Il Tribunale di Ascoli Piceno – dichiara infine l’Avvocato Massimo Cappelli – ha condannato Poste Italiane a rimborsare alle mie assistite, previo scorporo dai buoni postali fruttiferi di cui le mie stesse sono cointestatarie, le quote di propria spettanza”.


Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.