Vinitaly ha lanciato oggi da Roma,  in occasione della presentazione della 50a edizione (Verona, 10 al 13 aprile), la “road map” per affermare la propria leadership anche nei prossimi decenni. Nel 2015 l’export vinicolo italiano ha superato i 5,4 miliardi di euro, in crescita del 5,4% sul 2014. Il Premier Renzi in occasione di Vinitaly 2014 aveva indicato che:”si tratta di un nuovo traguardo per il comparto, da mantenere e consolidare in vista dell’obiettivo dei 7,5 miliardi di euro di esportazioni nel 2020.”

Un traguardo ambizioso ma non troppo se si vanno a leggere i numeri del comparto vinicolo rilasciato dall’Osservatorio del Vino. I dati del settore vitivinicolo italiano forniti dall’Osservatorio del Vino, promosso dall’Unione Italiana Vini con partner istituzionali di primario livello (ISMEA, CREA, e altri) sotto l’egida del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sono impressionanti. In Italia ci sono  circa 310 mila Aziende vitivinicole, 21% sul totale imprese agricole, il settore occupa 1milione e 250mila addetti in tutta la filiera, nel 2015 sono stati prodotti  47milioni hl di vino (+12% rispetto al 2014,   637.634 ettari vitati, (4% della SAU, Superficie Agricola Utilizzata) – di cui 334mila (52%) docg e doc e 156mila (24%) a Igt.

Le denominazioni di origine: 73 docg, 332doc e 118igt. Il valore totale della produzione all’origine (anno 2014): 3,9 miliardi di euro (1,9 docg e doc – 0,8 igt – 1,2 vini da tavola, per un fatturato complessivo delle aziende vinicole (anno 2014), di  12,4 miliardi (pari al 9,4% del fatturato dell’industria agroalimentare e al 7,2% del fatturato agricolo.

E se parliamo di export totale nell’anno 2015 (con variazioni sul 2014), si stabilisce un nuovo record di  5,4 miliardi di euro (+5,4%) ,   20,1 milioni di ettolitri (-1,8%),  valore medio unitario: +7,3%


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