ASCOLI PICENO – In una conferenza stampa convocata presso La Rinascita, il Movimento 5 Stelle, tramite le parole di Massimo Tamburri (consigliere comunale), Peppe Giorgini (consigliere regionale) e Maurizio Mancini (attivista M5S), hanno reso note alcune attività avviate dalla Procura di Potenza in merito al presunto traffico illecito di rifiuti speciali. Tra queste il coinvolgimento di una nota ditta di smaltimento situata nel Piceno.
“Dalle indagini avviate dalla Procura di Potenza sono riuscito ad ottenere un file di novecento pagine contenenti tutte le intercettazioni – spiega Peppe Giorgini – si tratta di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, ma l’indagine potrebbe raggiungere proporzioni che non riusciamo a immaginare. Da queste indagini emergono trentasette nominativi, ventotto indiziati. Due di questi sono Carducci Longino e Latini Fausto rispettivamente Responsabile e Amministratore delegato della Uniuproject“.
Il consigliere regionale ha spiegato come al fine di consentire ad Eni S.p.a. un risparmio dei costi di smaltimento dei rifiuti liquidi prodotti dall’impianto ENI COVA di Viaggiano (PZ), fu avviata un’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti. “La ditta conferiva nei vari impianti tonnellate di rifiuti utilizzando un codice Cer falso o diverso da quello che avrebbero dovuto applicare (che comportava costi superiori) per un’operazione che consentivano all’ENI di ottenere un risparmio nei costi e dunque un ingiusto profitto”
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sig. Giorgini,
lo ammetto subito, il mio commento è di parte in quanto lavoro presso l’azienda da lei nominata.
Spero, a questo punto, che vorrà ugualmente proseguire la lettura: non indendo passare ad alcun tipo di offesa, né mi permetto di entrare nel merito delle carte che ha in mano non avendole mai viste o lette.
Ma desidero farle presente alcuni passaggi delle sue interviste che ho riascoltato attentamente:
“da questa ordinanza di applicazione della misura cautelare che ho in mano, si evince che un’impresa di Ascoli Piceno, nota un po’ a tutto il popolo ascolano perché è dal 1998 che opera senza avere la
Valutazione di Impatto Ambientale,e addirittura nel 2003 quando ha chiesto l’allargamento, l’espansione dell’azienda, non ha avuto nemmeno l’Autorizzazione Integrata Ambientale, è coinvolta in questo caso.”
Sono rimasto stupito nel sapere che “un po’ tutto il popolo ascolano” ci conosce perché operiamo senza la Valutazione di Impatto Ambientale e senza l’Autorizzazione Integrata Ambientale!
Caspita! Non me lo sarei mai aspettato.
Certo che, a leggere così le notizie che ha dato, sembrerebbe che la Uniproject lavori da 15 anni in maniera completamente abusiva… mi sembra quasi di cogliere in questo suo passaggio una vena sarcastica:
io non ho il piacere di conoscerla ma, visto che è così ben informato poteva almeno citare sommessamente le autorizzazioni rilasciate dapprima dalla Regione Marche e successivamente dalla Provincia di Ascoli, tuttora in corso di validità e che ci consentono di operare correttamente le attività di trattamento
rifiuti liquidi pericolosi e non pericolosi.
“E l’Uniproject probabilmente ha smaltito dei rifiuti che come codice cer erano rifiuti normali, acque
di strato normali, quando invece erano acque di strato molto pericolose e speciali.”
In questo passaggio non sono riuscito a cogliere il senso profondo di quell’avverbio…
Intendeva dire che forse quei rifiuti sono arrivati al nostro impianto e forse no?
Oppure intendeva dire che i rifiuti che abbiamo ricevuto dalla centrale ENI di Viggiano non li abbiamo trattati per nulla?
Perché, in questo secondo caso, mi riterrei (insieme a tutti i miei colleghi) profondamente offeso e calunniato.
Eppure, ascoltando la sua intervista a VERA TV, sembra proprio che lei voglia intendere per questa seconda mia ipotesi:
“Il problema per il nostro territorio è importante perchè tutte queste acque di strato, tutti questi reflui di
estrazione che dovrebbero essere bonificate, e non sappiamo se in effetti vengono bonificate, vanno a finire nel fiume Tronto.(…) Noi non sappiamo se l’Uniproject ha bonificato secondo la legge, anche non avendo né la VIA né l’AIA e quindi i requisiti per poterlo fare.”
Beh, qui devo confessarle che ho fatto fatica a trattenere un eccesso di rabbia: in pochissime righe è riuscito a condensare l’inquinamento ambientale doloso e l’attività abusiva. Quindi ci ha accusato di due
reati gravissimi che, se ho ben capito, NON sono contemplati dall’indagine della Procura di Potenza.
Cosa dirle? Se la motivazione di questa conferenza stampa era “Questo è quanto io come consigliere regionale dovevo fare, dovevo dire per espletare il mio mandato”, allora sappia che il M5S che lei rappresenta ha perso il mio potenziale voto alle prossime amministrative sambenedettesi.
Distinti saluti
Un “elogio” credo debba essere rivolto anche al circolo Legambiente di Ascoli Piceno che il 3 aprile 2016 aveva segnalato pubblicamente la questione attraverso un comunicato stampa richiedendo i dovuti approfondimenti da parte degli organi competenti.