ASCOLI PICENO – Pubblichiamo integralmente una nota del Movimento 5 Stelle Ascoli sulla bonifica dell’amianto nell’area ex Carbon.

Lo smaltimento dell’amianto è una parte dei problemi della bonifica dell’area ex-Carbon, la più urgente, perché già dal 2014 analisi dell’ASUR Marche 5 e dell’ARPAM di Pesaro ne hanno stabilito lo stato degradato e quindi pericoloso per la salute. Il rischio legato al contatto con microparticelle di amianto è quello di contrarre patologie come il mesotelioma pleurico, un tipo di tumore. Siamo estremamente attenti al tema da molti anni, abbiamo presentato interrogazioni sia in consiglio comunale che in parlamento, e in consiglio siamo riusciti anche a far approvare all’unanimità una mozione che impegna sindaco e giunta a favorire un censimento di tutto l’amianto sul territorio comunale, perché purtroppo il pericolo non si riduce all’area ex-Carbon. Facciamo notare che la nostra mozione giace ancora in qualche cassetto, in attesa di una delibera di giunta. Il fatto che nell’area ex-Carbon siano iniziati i lavori è molto positivo, finalmente sarà sanata una minaccia alla nostra salute.

Tuttavia il susseguirsi di ordinanze sindacali, avvisi alla cittadinanza della Restart (la società proprietaria dell’area) e notizie sui giornali hanno creato confusione e allarme tra i Cittadini. In particolare, l’invito presente nell’avviso Restart a tenere le finestre chiuse in certe zone e a certe ore ha generato dubbi inquietanti e preoccupazione. Se è opportuno tenere le finestre chiuse, significa che durante l’operazione di smaltimento c’è pericolo di volatizzazione di microparticelle di amianto? Che grado di pericolo? E se fosse così, considerando gli effetti a lungo termine potenzialmente letali, non dovremmo chiedere alla popolazione di tener chiusi i finestrini delle auto se passano per la zona, e di non attraversarla né a piedi né in bici? Cosa dovrebbero fare i residenti per minimizzare il rischio? E come è definita precisamente la zona a rischio? Sono considerati i possibili venti? Prima di contribuire alla confusione siamo andati a parlare con l’Ufficio Ambiente del nostro Comune e poi conl’ASUR, e da quel che abbiamo capito l’avviso della Restart sembrerebbe dettato da eccessivo, e incauto, scrupolo, non essendo previsto in alcun documento un particolare rischio di volatizzazione dell’amianto durante i lavori di smaltimento, anche perché le lastre di amianto vengono trattate, incapsulate, inertizzate con un precisa procedura prima di essere rimosse, «in assoluta sicurezza per gli operatori e per l’ambiente circostante». Nella conferenza dei servizi sul tema sarebbe stato affermato che questo rischio è nullo.

Inoltre va precisato che l’amministrazione comunale parrebbe estranea alla vicenda, aldilà della funzione generale di tutela della salute dei Cittadini, in quanto piano e esecuzione dei lavori sono a carico della ditta scelta da Restart (LA.G.F. di Recanati), mentre i controlli sono svolti dall’ASUR, in particolare dal servizio PSAL (Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro) di Ascoli Piceno, che fa 1-2 controlli a sorpresa a settimana, oltre che un monitoraggio dell’aria, e al momento non ha rilevato anomalie. L’Ufficio Ambiente tiene sott’occhio la situazione, ma senza compiti ufficiali. Il gruppo del Movimento 5 Stelle di Ascoli Piceno continuerà a vigilare anche su questa situazione, su eventuali rischi per la salute dei Cittadini, anche alla luce di altre problematiche ambientali che nella storia anche recente del nostro territorio hanno mostrato lacune nei sistemi e nella volontà politica di tutela, e perciò non ci lasciano del tutto tranquilli. Ci auguriamo che le tanto agognate operazioni di smaltimento vengano svolte con accuratezza e nei tempi stabiliti (3 mesi, tempo permettendo).


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