Le ACLI delle Marche esprimono il più sentito cordoglio e la piena solidarietà a Chimiary, moglie Di Emmanuel Chidi Nambdi, il ragazzo nigeriano richiedente asilo, ospite presso il Seminario vescovile di Fermo, barbaramente ucciso a seguito di quello che sembra avere tutti i  connotati di un gesto di razzismo xenofobo.

Le ACLI marchigiane pertanto condividono e sostengono la decisione di Don Vinicio Albanesi, della Fondazione Caritas in Veritate e della comunità di Capodarco di costituirsi parte civile per l’accaduto, convinte che quanto successo non si tratti solamente di una rissa degenerata, ma dell’ennesimo increscioso atto di violenza razzista alla luce della allarmante sequenza di  ordigni collocati nei giorni scorsi nelle parrocchie dei parroci impegnati ad aiutare gli ultimi.

Se l’orribile gesto a scapito di un giovane profugo che passeggia tranquillamente per strada insieme a sua moglie fosse stato compiuto in nome di un senso di difesa della patria, ci sentiamo di esprimere nettamente la nostra  vergogna di essere italiani.


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