ANCONA – Le Regioni Marche, Abruzzo, Lazio ed Umbria hanno chiesto ufficialmente al Ministro del Lavoro e della Politiche Sociali Giuliano Poletti un incontro per discutere delle misure straordinarie necessarie per far fronte ai bisogni dei lavoratori e delle imprese nei territori interessati dal sisma che ha colpito l’Italia centrale lo scorso 24 agosto.

“Ci sembra opportuno – spiega l’assessore al Lavoro Loretta Bravi – valutare congiuntamente al Ministero tutte le azioni che possono essere adottate dalle quattro regioni coinvolte dal sisma a tutela dei lavoratori e delle imprese soprattutto per quanto riguarda i settori del commercio e del turismo, dell’agricoltura e quello delle imprese artigiane ed industriali che non hanno acceso agli ammortizzatori sociali ordinari o che li hanno esauriti. A tal fine abbiamo chiesto un incontro urgente per analizzare gli aspetti che incidono sia sul sistema del lavoro locale sia sull’accesso agli ammortizzatori sociali ordinari e in deroga anche in vista dell’imminente ordinanza della Protezione civile nazionale”.

L’assessore Bravi che ha anche la delega all’Istruzione, ha inoltre richiesto all’Ufficio scolastico regionale e al Ministro Giannini di intervenire urgentemente su due questioni attinenti l’istruzione marchigiana: il mantenimento delle sedi scolastiche nelle zone colpite dal sisma, su cui la regione si è già attivata con la protezione civile in accordo con gli amministratori locali delle zone più colpite dal sisma e una misura straordinaria per l’ assegnazione provvisoria dei docenti marchigiani in mobilità, trasferiti a luoghi distanti.

“La scuola diventa ora più che mai luogo di compagnia e condivisione quotidiana – aggiunge l’assessore Bravi – e le tendopoli o le strutture che accoglieranno gli alunni meritano un’attenzione e una cura particolare. E’ necessario elaborare il lutto, il dolore e la paura con la reale possibilità di vicinanza ai luoghi di appartenenza e con iniziative capaci di dare continuità. Rivedere gli stessi docenti e prolungare la permanenza a scuola anche nel pomeriggio sono due azioni concrete per aiutare ogni studente a non vivere nella solitudine questa prova così lacerante”.


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