ASCOLI PICENO – L’attività di polizia giudiziaria della Squadra Mobile di Ascoli Piceno, nell’ambito di un’indagine delicata e complessa contro lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ascoli Piceno, nella persona di Lorenzo Destro, si è conclusa il 21 settembre con l’esecuzione di due misure cautelari nei confronti di due persone.

A.G., nigeriana del 1986, domiciliata a Monsampolo del Tronto: ristretta in carcere perche’ ritenuta responsabile di aver promosso ed organizzato, in violazione delle disposizioni contro le immigrazioni clandestine, il trasporto nel territorio dello stato di almeno sei connazionali costringendole alla prostituzione con violenze e minacce anche attraverso i familiari e di aver reclutato le giovani nigeriane al fine di farle prostituire, sfruttando  detta attivita’.

C. M., teramano del 1967, residente ad Alba Adriatica: ristretto agli arresti domiciliari per aver, in concorso con l’indagata alla quale era legato sentimentalmente, favorito il reclutamento delle giovani vittime consentendo il loro ingresso illegale sul territorio per essere destinate alla prostituzione mettendo a disposizione della predetta risorse economiche. Inoltre e’ ritenuto responsabile anche di aver favorito la prostituzione per aver accompagnato e controllato, insieme alla coindagata, le giovani vittime.

I fatti sono stati accertati da maggio a settembre 2015 e sono accaduti a Stella di Monsampolo e Controguerra.

L’attivita’ di indagine aveva avuto origine dalla segnalazione fatta da un’associazione locale che si occupa di immigrazione ed ha avuto riscontro anche attraverso documenti che hanno dimostrato come l’indagata organizzasse  i viaggi dalla nigeria  delle giovani connazionali. CLICCA QUI PER L’ARTICOLO

Queste, una volta giunte in italia,  venivano sottoposte al rito vodoo, al fine di  mantenerle in condizioni  di soggezione, per poi costringerle all’esercizio della prostituzione. L’uomo, fidanzato dell’indagata, in piu’ circostanze, si era prestato consapevolmente ad andare a prendere le vittime, una volta giunte in italia, per portarle a casa della godfit e, in diverse occasioni, le aveva accompagnate sulla ss provinciale c.d. bonifica, ove venivano fatte prostituire.

L’operazione è la continuazione dell’attività iniziata in estate dalla Polizia di Stato a seguito di una serie di servizi mirati per arginare il fenomeno della prostituzione sulla tratta di competenza della strada  Bonifica del Tronto nel Comune di Maltignano.

Erano infatti giunte numerose segnalazioni da parte di cittadini, circa la presenza sulla citata strada di varie donne che in abiti succinti ed in maniera molto plateale importunavano gli automobilisti in transito.


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