Di Valentina Trenta

ARQUATA DEL TRONTO – A seguito del sisma del 24 agosto, gli ideatori della piattaforma Terremotocentroitalia hanno cercato una soluzione per la gestione dell’intera comunicazione.

Matteo Fortini, uno degli ideatori, ci spiega come è nato il progetto e quali sono gli obiettivi.

Come nasce la piattaforma web Terremotocentroitalia?

“Terremotocentroitalia ha avuto inizio con una conversazione fra me e Matteo Tempestini, il mattino del 24 agosto, quando stavamo osservando come si diffondevano le notizie e le istruzioni, soprattutto quelle dedicate alla popolazione colpita, nei vari canali di comunicazione, in particolare nei social network  e nelle emittenti televisive. Il nostro punto di vista era quello di persone che hanno dialogato a vari tavoli sulle possibilità di utilizzare soprattutto la Rete, come mezzo per diffondere informazioni e aiutare in caso di emergenza, io stesso sono “reduce” del terremoto dell’Emilia del 2012L’osservazione da cui siamo partiti è stata la mancanza di un punto univoco di diffusione e condivisione di informazioni utili e verificate in tempo reale. Da questo è nato prima un gruppo Facebook che a oggi conta più di 2.500 iscritti, quindi un sito web per raggiungere anche chi non fa parte dei social network, un account Twitter, un canale Telegram. L’obiettivo era quello di raccogliere, ordinare e condividere notizie prese da tutti i canali possibili, online e offline, permettendo di informare e collegare richieste e risposte. Il progetto è stato reso possibile dal contributo di decine di volontari che hanno prestato e prestano il loro tempo, ognuno portando le proprie capacità: dall’analisi e raccolta delle notizie, alle modifiche tecniche, alla comunicazione, al lavoro sul campo. ActionAid è stata preziosa nel credere da subito all’iniziativa, scegliendola come metodo di lavoro per l’attività di supporto. La sua presenza nei luoghi del sisma e nei tavoli istituzionali ha permesso di diffondere il progetto e calarlo nella realtà”.

Quali esigenze andrà a soddisfare?

“In prima battuta l’obiettivo è stato mappare contatti, richieste, fabbisogni, disponibilità, iniziative per dare la possibilità a tutti di conoscere e attivarsi. Questo ruolo è primario e non verrà abbandonato, fino a che non sarà conclusa l’emergenzaDa subito, sono però partiti progetti paralleli la cui importanza viene dall’esperienza che i vari collaboratori hanno nella gestione immediata e a lungo termine delle emergenze: apertura di tutti i dati per permettere una visione storica del progetto, documentazione sul campo dei danni, anche con tecnologie innovative, raccolta di tutti i documenti che possono essere usati per comprendere lo stato degli edifici e dei territori e gli interventi che erano già stati fatti, monitoraggio degli atti legati alla demolizione e alla ricostruzione, richiesta di trasparenza e di partecipazione ai tavoli in cui si decidono i regolamenti e le attività di ricostruzione  e infine coinvolgimento dei gruppi esistenti e spontanei”.

Come si accede?

“I contatti si possono vedere alla pagina http://terremotocentroitalia.info/canali/ vi sono mezzi più tecnici, nei quali si discute dell’implementazione del progetto, e canali più sociali (Facebook, Twitter, Telegram, App Android, web). L’obiettivo è la massima trasparenza e accessibilità. Per questo sono state utilizzate tecnologie già esistenti, rimodulate per adeguarle alle richieste del progetto. Tutto ciò che ci invii sarà gestito dal nostro team, che potrà provvedere alla pubblicazione delle informazioni sul sito appena possibile.“.

Chi gestisce la piattaforma?

“Un gruppo di volontari con varie competenze (membri di ONG, giornalisti, social media manager, civic hacker), che si coordina grazie a gruppi Telegram tematici e sporadiche conferenze su internet. In generale si utilizza un coordinamento di stampo hacker, per il quale chi ha tempo ed energie per portare avanti un progetto ha campo libero, nella massima trasparenza e tranquillità anche dei commenti positivi o negativi del resto del gruppo. Il gruppo più attivo è molto coeso e, grazie anche ad esperienze di lavoro di gruppo precedenti, riesce ad essere efficace e coerente”.


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