MACERATA – Nelle campagne colpite dal sisma ora è anche SOS animali, con stalle lesionate o inagibili dove si è costretti a interrompere la raccolta del latte dalle mucche lasciate all’aperto e con gli allevatori che non possono lasciare le aziende nonostante che molte loro abitazioni siano lesionate.

A lanciare l’allarme è Coldiretti Marche, dopo gli ultimi sopralluoghi effettuati nelle zone terremotate del Maceratese. Un’area che, solo prendendo in considerazione i comuni più colpiti, conta oltre novecento aziende agricole, attive soprattutto nell’allevamento di mucche e pecore al pascolo, con la produzione di carne e formaggio ed eccellenze come ad esempio il Vitellone Bianco IGP o il pecorino dei Sibillini.

Molti fabbricati annessi alle imprese sono crollati e moltissimi imprenditori agricoli si ritrovano con la casa, la stalla o i caseifici inagibili mentre si è aggravata la situazione di quelli già lesionati a seguito del sisma del 24 agosto.

E anche se le strutture più recenti, quelle costruite con criteri antisismici, non sono crollate, si sono comunque verificati danni ai pavimenti in cemento armato spezzati e sollevati.

A causa del sisma, problemi anche per l’agriturismo. A Pievebovigliana, gli sfollati del precedente terremoto di agosto hanno dovuto abbandonare le stanze di un’azienda che li ospitava. La proprietaria della struttura però non si è persa d’animo e sta collaborando con il Comune alla distribuzione dei pasti caldi cucinati in una cucina da campo improvvisata.

«Questa è una ulteriore conferma – secondo Coldiretti Marche – della grande forza d’animo della popolazione colpita».

 


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