ARQUATA DEL TRONTO- Valentina Trenta è una giornalista che collabora con Piceno Oggi e in questi giorni è stata attiva nelle segnalazioni e cronache relative all’emergenza Sisma. Ma Valentina è anche una cittadina di Pretare, frazione di quell’Arquata del Tronto dilaniata dal terremoto del 30 ottobre, distante appena 4 chilometri.

Valentina sta vivendo sulla sua pelle il dramma del terremoto e noi, attraverso i suoi occhi e attraverso le sue parole vogliamo raccontarvelo, proponendo integralmente ciò che la ragazza ha postato oggi sul suo profilo Facebook, lasciando spazio alle parole di chi coraggiosamente racconta il terremoto pur vivendone personalmente le più dure conseguenze:

“Oggi sono stata a Pretare, a recuperare i vestiti.
Alle mie spalle avevo un vigile del fuoco, che sorvegliava i nostri movimenti. La mia camera era sommersa di libri e quadri, mi sembrava di non riconoscerla.
Ecco, il sentimento è questo. Non riconoscere quello che avevo davanti agli occhi tutti i giorni.
Le strade, le case, ogni dettaglio, il Vettore che ora fa paura era il nostro sfondo naturale.
Quelle case squarciate, sassi e indumenti che si intrecciano, pezzi di case scivolati sulla strada.
Mi sono sentita impotente, piccola difronte a un terremoto che ci ha sconvolto la vita, ha cancellato la nostra quotidianità.
Mi sento triste, sì, lo ammetto perché fare i forti a tutti i costi significa non arrendersi alla realtà, non capire che qualcosa si è spezzato inevitabilmente. Abbiamo fatto i conti con le scosse, con le case spaccate come se un sadico maligno avesse deciso di prenderle a sberle fino a ridurle a brandelli.
Abbiamo cercato di ripartire, di crederci, di non abbandonare, di tornare a sorridere, di guardare al futuro, anche se a breve termine.
Ora il cuore si è spaccato in due.
Non dobbiamo abbatterci, ma piangere sommessamente, di nascosto, senza far rumore lo possiamo fare, lo dobbiamo fare per buttare fuori tutta la paura che ci attanaglia la gola.
Non sappiamo quando, ma in un modo o nell’altro, Arquata come tutti gli altri posti, tornerà a vivere.
Cambierà il vestito, ma sarà ancora una gran bella Signora.”


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