ASCOLI PICENO – Il sindaco ci parla da una strada. In questi giorni Castelli non si dà tregua, gira per la città in lungo e in largo, vuole vedere e controllare ovunque: dalla disastrata Porta Romana a Porta Maggiore; da Porta Cartara a Porta Tufilla e Campo Parignano. Per non parlare di Piazza Arringo, dove il Palazzo dell’Arengo è inagibile per l’80%, compreso il suo ufficio; e di Piazza del Popolo, dove il Palazzo dei Capitani è transennato in attesa di lavori urgenti.

Sindaco, cosa dirà, cosa chiederà al presidente della Regione, Luca Ceriscioli, che verrà in visita ad Ascoli?

«Innanzi tutto gli ricorderò che la sua presenza non è legata solo al fatto di essere governatore delle Marche, ma di ricoprire anche il ruolo di Sub-Commissario al terremoto e pure di essere sindaco emerito di Pesaro, cioè uno che come mio “ex collega” che sa bene cosa significa amministrare una città in momenti così difficili e drammatici come questo».

Risanare bene e presto, lei ha chiesto giovedì al governo assieme ai sindaci di Fermo, Macerata, Teramo, Rieti e Terni. Chiederà anche a Ceriscioli di intervenire su Renzi per far partire una gestione virtuosa ed efficace della ricostruzione?

«Beh, certo. Chiederò soprattutto tre cose: misure di sostegno per Ascoli da parte di Regione e governo al massimo grado di intensità; che le procedure tecniche e amministrative siano semplificate e snellite al massimo; che la liquidazione delle somme già impegnate a seguito del primo sisma del 24 agosto – e che ora purtroppo in maggior quantità siamo e saremo costretti a impegnare e a spendere – sia velocizzata il più possibile, in modo che le varie imprese a cui sono affidati i lavori possano andare avanti senza soste né rinvii. Non vogliamo che il centro storico di Ascoli si riduca ad una enorme “zona rossa”».

C’è poi il territorio

«Certo, la città di Ascoli non solo è ferita di per sé, ma su di essa gravitano – e pure questo farò presente a Ceriscioli – forti responsabilità nei confronti dei Comuni che con essa sono strettamente connessi e che da essa dipendono per importanti punti di riferimento: strutture pubbliche in parte inagibili, come le sedi della Guardia di Finanza, del Corpo Forestale, del Giudice di Pace, dell’Università e di varie scuole ancora in via di accertamento. E poi si deve tener conto che tale connessione si rileva anche dal fatto che ad esempio i sindaci di Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Montegallo e Palmiano abitano in Ascoli e sono cittadini ascolani…».

Il presidente Ceriscioli terrà conto di tutto ciò? Non resta che attendere per saperlo.


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