ROMA – Durante la riunione dei sindaci dell’area del terremoto avvenuta a Roma nella mattinata del 7 novembre alla Camera dei Deputati (CLICCA QUI), alla presenza della presidente Laura Boldrini, hanno fatto “rumore” gli interventi dei primi cittadini di Amatrice e Arquata del Tronto.

“Ho la sensazione che qualcuno ci stia abbandonando e se fosse così sarebbe grave perché noi non vogliamo essere solo un borgo da cartolina. Io la fascia da sindaco la rimetterò soltanto quando avrò la certezza che non sarò abbandonato – ha affermato il sindaco Stefano Pirozzi di Amatrice – Ma sono sicuro che nessuno abbandonerà nessuno perché dimostreremo che non siamo bravi solo in 10 giorni ma in 365″.

“C’è una differenza tra dieci giorni e due mesi. Comprendiamo che ora l’attenzione è tutta rivolta ai Comuni colpiti dall’ultimo terremoto ma ci sentiamo leggermente trascurati – ha affermato il primo cittadino di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci – Nel mio comune non c’è neanche una persona. Si è fermato tutto, non c’è neanche una mensa, un esercizio aperto per comprare un panino. I conteggi per le casette siano da rifare dopo il sisma del 30 ottobre. Le istituzioni sono sempre presenti, certo, ma i fari ora sono tutti puntati su Norcia, eppure il territorio è lo stesso”.

“Oggi mi sento di dire a tutti i sindaci colpiti dal terremoto che non vi abbandoneremo, nel senso che condivideremo la sfida e l’impegno per il ritorno alla normalità” lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio Claudio De Vincenti intervenendo alla Camera nel giorno della presenza dei sindaci italiani in Parlamento.


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