ASCOLI PICENO – Dalla notte del 24 agosto ad oggi, quando la gente marchigiana è stata sbalzata fuori dalle case non una, ma bensì cinque volte, da quello che verrà classificato come l’evento sismico più forte dopo quello del 1980 in Irpinia, da quella notte l’entroterra piceno ha potuto contare sulla solidarietà di tutta Italia espressa non solo in termini di aiuti specifici alla popolazione, ma anche in un massiccio controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine.

Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, sono stati mobilitati nel presidiare il territorio affinchè la gente, traumatizzata e smarrita a causa della situazione di emergenza, potesse trovare un seppur lieve sollievo nella consapevolezza che i beni lasciati nelle proprie case, divenute inagibili o momentaneamente abbandonate, sono tenuti sotto controllo da un severo e continuo pattugliamento.
La scossa di agosto ha creato un primo stato emergenziale che si è aggravato dopo l’ultimo terremoto del 30 ottobre scorso.

A due settimane dall’ultima distruttiva scossa di terremoto, la situazione appare meno concitata, ma ancora in emergenza. Una emergenza che non si riferisce al perdurare dello sciame sismico che ha un sua evoluzione naturale, quanto alla parziale ripresa del vivere quotidiano per molte persone che ancora non trovano il coraggio di rientrare nelle proprie abitazioni agibili o che sono impossibilitate a recuperare i propri beni.

Il Questore di Ascoli, il Dottor Mario Della Cioppa, fa il punto della situazione a Piceno Oggi.

Dottor Della Cioppa, com’è la situazione post-terremoto dal punto di vista della sicurezza e dell’Ordine Pubblico?

“Noi dobbiamo distinguere due momenti che ci hanno riguardato in maniera molto particolare. Il primo momento mi riferisco al terremoto del 24 agosto e poi a quelli successivi del 27 e 30 ottobre.

Nelle prime 24 ore che hanno seguito il terremoto del 24 agosto, tutto il personale della Polizia di Stato è stato impegnato nelle attività di soccorso fino a quando gli organismi deputati e specializzati al soccorso hanno preso in mano le redini della situazione. In modo parallelo, si è cercato di dislocare un presidio sul territorio per preservare le proprietà che erano state duramente colpite. Abbiamo agito in modo simultaneo tra soccorso e organizzazione dei presidi e di un dispositivo interforze in quanto il Questore è colui che, tecnicamente, va a dislocare sul territorio le varie forze di Polizia dopo che il Prefetto, in sede di Comitato di Ordine e Sicurezza pubblica, sentendo anche gli altri comandanti provinciali delle altre forze di polizia, analizza e prende atto delle necessità”.

In questa fase avete avuto anche l’aiuto a livello nazionale

“Da Roma sono arrivati 100 militari dell’Esercito Italiano più un altrettanto numero appartenente alle forze di polizia, un totale di quasi 200 uomini che noi abbiamo dislocato su quello scenario territoriale. Questo intervento è stato ripetuto in termini di ri-dispiegamento di forze per il terremoto di fine ottobre che ha esteso l’area interessata andando a colpire non solo le zone già distrutte, ma ulteriori 20 Comuni e abbiamo ri-dislocato tutti questi uomini nelle aree colpite sia della Provincia di Ascoli Piceno che della Provincia di Fermo”.

Ormai è cronaca che, in abbinamento a fenomeni così devastanti, ci sia il pericolo del cosiddetto “sciacallaggio”. C’è stato motivo di un pattugliamento e perché si verificano questi furti?

“Il dispositivo che abbiamo dispiegato ha una duplice funzione: quella di profondere sicurezza e tranquillità ai cittadini che sono colpiti facendo capire loro che i loro beni che hanno dovuto lasciare erano presidiati dalle forze di polizia; dall’altra parte quella di evitare che si compiano reati vecchi come l’uomo come il furto, si chiama sciacallaggio, ma è un furto vero e proprio.
A oggi, tralasciando casi davvero circoscritti, non abbiamo avuto casi di particolare gravità”.

Si può parlare di una situazione di emergenza rientrata?

“L’emergenza non è rientrata perché la seconda ondata di scosse telluriche ha creato problemi anche ad Ascoli capoluogo dove ci sono più di 1.200 sfollati e quindi abbiamo potenziato i servizi anche su Ascoli capoluogo e in questo momento il territorio è molto presidiato. Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, a rotazione, proseguono nell’attività di presidio del territorio. Quando tutte le persone saranno rientrate in casa torneremo ad una gestione ordinaria, al momento siamo ancora in fase straordinaria”.

C’è una buona notizia?

“Analizzando i dati provenienti dalla Prefettura di Ascoli Piceno e dalla Prefettura di Fermo insieme ai sindaci dei due capoluoghi, abbiamo riscontrato, sulla base della statistica dei reati delle due province, che il nostro territorio non è malato. Questa è una notizia buona che posso dare, è un territorio sotto controllo con numeri molto bassi di reati e mi riferisco a reati contro il patrimonio, quindi furti, danneggiamenti, lesioni, risse, rapine”.


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