ANCONA – Sementi di grano, orzo e farro per consentire le semine autunnali, mangimi dei Consorzi Agrari no ogm per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle, ma anche cinque camper per stare vicini agli animali sono stati consegnati agli agricoltori e agli allevatori colpiti dal sisma.

L’iniziativa è della Coldiretti in occasione dell’incontro di agricoltori, pastori e allevatori nell’azienda Angeli di Pieve Torina in provincia di Macerata con il presidente nazionale Roberto Moncalvo, assieme ai presidenti della Coldiretti marchigiana. Altri 22 tra camper e roulotte sono in arrivo nei prossimi giorni grazie alla rete di solidarietà degli agricoltori. Oltre a far ripartire le attività di allevamento c’è oggi la necessità di garantire le semine autunnali, poiché il terremoto ha messo a rischio circa 20mila  ettari di cereali se non verranno garantite le scorte di frumento, orzo, avena e farro necessarie per coltivare un territorio vocato all’agricoltura e all’allevamento.

La maggioranza delle coltivazioni è destinata al grano duro per la produzione di pasta, ma significativa è la presenza dell’orzo e la crescente espansione del farro, in gran parte biologico, per prodotti dietetici ad alta digeribilità. In gioco c’è una produzione di cereali stimata in 80 milioni di chili che alimenta una filiera di pane, pasta, biscotti specializzata di altissima qualità, ma anche il paesaggio di uno dei territori più visitati dai turisti.

L’agricoltura, tra manodopera familiare ed esterna, contribuisce in modo importante all’occupazione e all’economia di quei territori, ma, sottolinea la Coldiretti, alimenta anche un fiorente indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo che sostengono che il flusso turistico che, tra ristorazione e souvenir, è la linfa vitale per la popolazione.

“Occorre una corsa contro il tempo per dare la possibilità agli allevatori di stare vicino ai propri animali con container, roulotte o moduli abitativi ma servono anche ricoveri sicuri per il bestiame con stalle, fienili e casolari lesionati, distrutti o inagibili” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare la necessità che “la ricostruzione vada di pari passo con la ripresa dell’economia che in queste zone significa soprattutto cibo e turismo per non rassegnarsi all’abbandono e allo spopolamento”.


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